lunedì 26 giugno 2017

Eredità





" Non giudicate, per non essere giudicati" (Mt 7,1)

" Beato il popolo che Dio ha scelto come sua eredità" recita il Salmo 32.
Mi sono chiesta questa mattina che connessione c'era tra la prima lettura che parla di Abramo a cui il Signore comanda di lasciare la sua terra verso un luogo che non sarà suo ma della sua discendenza e il passo del vangelo in cui Gesù ci mette in guardia dal giudicare senza esserci prima fatti un serio esame di coscienza.
"Non è bene che l'uomo sia solo, voglio fargli uno che gli stia di fronte, uno che gli faccia da specchio, uno che risponda di lui e gli risponda" Più o meno questo è il significato della parola che troviamo nell'ultima traduzione CEI"uno che gli corrisponda".
Dio quando ha creato l'uomo maschio e femmina lo ha messo in un giardino, simbolo di una relazione di dono, una relazione feconda e felice, una relazione che porta frutto.
Ma quel giardino era il progetto, era l'eredità che Dio voleva consegnare ad ogni uomo appartenente alla sua famiglia.
Ecco quindi la necessità di seguire i suoi consigli perchè il giardino conservasse la meraviglia dell'inizio realizzando il sogno del contadino del cielo.
La storia dell'uomo quindi comincia con un sogno, un disegno da realizzare.
Come quando costruiamo una casa dove abitare non possiamo fare a meno del progetto dell'ingegnere e di chi diriga i lavori, persone che dobbiamo scegliere con cura, perchè noi non possiamo improvvisare un'arte divina.
Ma bisogna che ci sia una terra su cui costruire il sogno, il giardino, la casa.
Dobbiamo lasciare la nostra terra come fu comandato ad Abramo e metterci in cammino guidati dalla parola di Dio, spinti dal soffio dello Spirito alla ricerca del luogo di cui godranno i nostri figli.
Un cammino, un esodo per le generazioni future, frutto del tuo essere benedizione.
Benedire e non maledire, dire bene di qualsiasi cosa, qualsiasi luogo in cui Dio ci ha fatto sentire la sua presenza. Alzare un altare a memoria di quella sosta di crescita.
Durante il cammino Dio chiarifica il nostro desiderio purificandolo da qualsiasi motivazione egoistica.
La terra promessa è il luogo dove le generazioni future potranno vivere in armonia nella comunione dei beni, avendo ereditato l'arte di fare la pace dai loro genitori, dai loro nonni e bisnonni, arte di trovare vie di riconciliazione evangeliche.
E' importante quindi ricordare che in questo percorso insieme ad Abramo dobbiamo imparare prima di tutto a non giudicare il nostro prossimo, ma a farci aiutare dalla persona che ci sta di fronte a toglierci le scorie dagli occhi che ci impediscono di vedere bene l'altro.
Abramo aveva come interlocutore e garante Dio per ogni relazione intessuta nel suo cammino.
Noi abbiamo Gesù, il nostro specchio che si serve di tutti i suoi figli per dirci la verità che ci abita, una verità che conquistiamo strada facendo, man mano che possiamo sopportarne il peso.
E sarà gioia in cielo come in terra quando tutti gli uomini saranno in grado di godere dell'eredità promessa, l'amore di Dio messo in circolo da ogni uomo che prende vita donandola agli altri.

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