sabato 8 agosto 2020

La voce grossa

" Portatelo qui da me"(Mt 17,17)

Della liturgia di oggi mi ha colpito questa guarigione possibile solo dopo che il ragazzo malato è stato portato davanti a Gesù.
Gli apostoli si stupiscono che a Gesù è stato possibile ciò che invece loro non sono riusciti a fare. 
Gesù risponde che il miracolo non è avvenuto per la loro poca fede. " . In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
I discepoli sono chiamati "generazione incredula e perversa".
Mi voglio mettere nei panni dei discepoli di Gesù e voglio che queste parole cambino il mio rapporto con Lui, perchè molto spesso non mi sento ascoltata e a dir la verità di miracoli neanche l'ombra.
Mi chiedo come si possono essere sentiti i discepoli dopo questa ramanzina e questa brutta figura nei confronti del padre del ragazzo.
Gesù li svergogna e risolve il problema restituendo al padre il figlio sano di mente.
Certe volte è necessario agire con determinazione e essere categorici nelle cose che contano con le persone a noi affidate.
A me capita di essere in genere molto comprensiva e paziente, doti se così le si può chiamare che mi derivano dal lavoro che ho svolto per anni, vale a dire quello dell'insegnante.
Ora continuo con i miei nipoti, ma da un lato c'è una differenza sostanziale nel rapporto che si instaura con chi ti vuole bene e chi invece le cose te le dice perchè è pagato e deve fare il suo mestiere.
Il voto è un grande deterrente e io nonna non posso far ricorso a quest'arma, per cui, specie Emanuele tende a scantonare e a cercare di evitare incontri troppo ravvicinati con me.
Dopo tante ramanzine da parte mia e dei genitori torna all'ovile e si mette sotto perchè vuole imparare. Ma i buoni propositi durano poco e ogni volta devo ricominciare la predica se così si può dirla.
D'inverno faccio meno fatica a farmi ascoltare perchè ha sperimentato che le cose fatte con me se le ricorda e a scuola non fa brutte figure.
E' solito ripetermi che non potrà mai dimenticarsi di me che gli ho fatto aumentare la media dei voti da quando in quinta si è deciso a venire con assiduità a fare i compiti a casa mia.
Ma ora è estate e chi lo convince che presentarsi impreparati alla prima media non è il massimo? 
L'estate è l'estate e le occasioni di svago, di gioco ecc sono tante, troppe e non c'è verso che si annoi.
L'altro giorno, spazientita da tante promesse non mantenute ho fatto la voce grossa ed è avvenuto il miracolo. Emanuele ha fatto un testo fantastico scorrevole, piacevole, originale e con pochissimi errori.
E' stato più bravo di quanto mi aspettassi, Emanuele. 
Ma allora bisogna fare la voce grossa?
Sembra proprio di sì perchè noi spesso obbediamo per paura più che per giustizia.
Rispettiamo il codice della strada per paura di una multa me siamo tentati di trasgredirlo quando pensiamo di farla franca e non ci vede nessuno
Così è per le tasse e per tanto altro ancora.
Questa mattina mi interrogo se nel rapporto con Dio faccio la stessa cosa o il suo amore è la garanzia del fare e del non fare.
Agisco per paura o perchè lo ritengo giusto?
Agisco in modo superficiale e poco attento perchè confido nel suo perdono e do per scontato che mi vuole bene e che nulla mi potrà mai accadere perchè sono sua figlia?
A questo proposito mi viene in mente la parabola letta di recente delle dieci vergini e dell'olio delle lampade.
Cosa mi fa desiderare che la lampada rimanga accesa quando arriva lo sposo? La consapevolezza che l'intimità acquisita attraverso la frequentazione del fidanzamento continui e diventi piena il giorno delle nozze.
Non posso pensare di unirmi ad uno sconosciuto, nè lo desidero.
Per questo i doni battesimali della fede, della speranza e della carità non posso mai darli per scontati, vale a dire non posso non usarli, perchè la candela solo se arde e si consuma assolve al suo compito di fare luce.
Voglio Signore oggi non scandalizzarmi dei tuoi rimproveri, delle tue prese di posizione, voglio accoglierti nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia con la TUA GRAZIA perchè il mio corpo giunga a perfezione e sia degno di unirsi al tuo per l'eternità.
Un giorno anche Emanuele capirà che agivo per il suo bene. Ma ciò che più mi preme è che capisca che la pazienza, la forza, l'amore che ho messo in tutto quello che ho fatto per lui non è che una scintilla del tuo eterno incommensurabile amore.

1 commento:

Gus O. ha detto...

La fede dell'uomo lascia molto a desiderare.