lunedì 20 aprile 2020

RINASCERE DALL'ALTO



"Tutti furono colmati di Spirito Santo"(At 4,31)

Mi chiedo questa mattina cosa mi vuoi dire di nuovo, rispetto alle cose che ho già ampiamente meditato, sperimentato, conosciuto.
Nicodemo, nel suo colloquio notturno con te, esordisce dicendo: "Noi sappiamo" in cui c'è la presunzione di conoscere la verità. Forse anche io ho questa presunzione perché conosco anche la tua risposta e faccio continua esperienza di cosa significhi lasciarsi guidare dal tuo Spirito. 
Ma questa mattina il dolore alla spalla è più forte e m'impedisce di andare oltre, di vedere quello che ieri non vedevo, di crescere nella fede, nell'amore, nella speranza. 
Il dolore mi perseguita Signore, tu lo sai. E' il mio compagno di viaggio, inseparabile aguzzino, da cui non riesco a liberarmi. 
A volte spero che si distragga e fuggo letteralmente, sperando di lasciarlo a casa, senza che se ne accorga, ma lui mi insegue e non mi dà tregua. Giorno e notte. 
Tu lo sai Signore che, se da un lato tutto questo mi avvicina a te , nella preghiera, nella comunione con tutti i tuoi figli segnati dal peccato originale, dall'altro provo la nausea per questo stato di sofferenza continua.
Quando sto così non ho voglia, né forza di pregare e l'unica cosa che mi viene da dire è " Signore liberami da questo persecutore!" Ma è proprio vero che la sofferenza e solo quella ci fa fare esperienza di te, della tua bontà, della tua misericordia, del tuo grande amore per noi? 
E la gioia?
Perché Signore le gioie sono così poche rispetto alle tante morti che dobbiamo subire o accettare o offrire? 
Non credo che sia tu il mio persecutore, anzi sono certa che la conseguenza del peccato è ricaduta su di me . 
C'è qualche anima che soffre in attesa di essere liberata e io, per quello che ho capito, devo unirmi a te nella passione perché sia liberata e così risorgere a vita nuova. 
Tu sei risorto Signore e cammini con noi, soffri con noi, ti sacrifichi con noi, perché non si perda nessuno dei tuoi figli. 
Un Dio che soffre sembra un paradosso, perché con la Pasqua sembrerebbe che la storia è conclusa con " tutti vissero felici e contenti". 
Invece adesso è il tempo dello Spirito, il tempo in cui le conseguenze del tuo sacrificio le sperimentiamo nel dolore, nella lotta, nella tribolazione, nella persecuzione, quando chiediamo a te tutto ciò che ci manca per non soccombere ai nemici, per liberare i prigionieri, per vincere definitivamente la morte e tornare nel tuo giardino. 
Signore aiutami a vivere ogni momento pensando che non sono sola in questa battaglia di liberazione e che la parte più onerosa, più difficile, impossibile all'uomo la fai tu. 
Aiutami Maria a non dimenticare che siamo tempio dello Spirito che non può essere distrutto da nessuno, se Gesù è venuto ad abitarci.

1 commento:

Gus O. ha detto...

Le tue sofferenze mi addolorano.
Un abbraccio Antonietta.