(Os 2,16-18.21-22)
Così dice il Signore:
«Ecco, io la sedurrò,
la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
Là mi risponderà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d’Egitto.
E avverrà, in quel giorno
– oracolo del Signore –
mi chiamerai: “Marito mio”,
e non mi chiamerai più: “Baal, mio padrone”.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore».
Parola di Dio
” Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorari tutti i giorni della mia vita”
Questa è la formula che ricordo pronunciammo 45 anni fa quando ci sposammo. ” Con la grazia di Cristo” penso sia un’aggiunta posteriore.
Certo è che se uno ci riflettesse un po’ di più su ciò che dice e promette, si renderebbe subito conto che , senza l’aiuto del Signore, nessun patto di alleanza umana può durare per sempre, se uno dei due viene meno all’impegno preso il giorno delle nozze.
Chi garantisce l’indissolubilità del matrimonio è Cristo che dà gli strumenti per farlo durare per sempre.
Come al solito in materia di fede siamo alquanto ignoranti e non capiamo la differenza tra un patto garantito e uno no.
Quando si compera qualcosa o si ha intenzione di mettere mano ad un progetto che prevede un grande impegno finanziario, si chiede un mutuo che ti concedono se c’è una persona che garantisce al posto tuo, mettendo in gioco ciò che gli appartiene, che ci rimette in caso di fallimento, quindi, se le cose vanno male.
Se questo accade senza alcuna contropartita, come succede nelle famiglie dove i membri si vogliono bene, l’amore trionfa su qualsiasi interesse, sia che le cose vadano bene , sia che vadano male.
I cristiani, i figli di Dio si riconoscono da come si amano.
A sentire la televisione di cristiani ce ne sono ben pochi o si nascondono perchè quando è in gioco il dio denaro, gli affetti passano nello scantinato.
Quando va bene.
Le garanzie umane non sono sicure, mai, perché sono legate al tempo, alle persone, a ciò che muta.
Quando a garantire è Dio, noi non dobbiamo temere nulla, perché mantiene sempre le sue promesse fino a morire per non disattenderle.
Nel vangelo che la liturgia di oggi ci propone leggiamo di due miracoli in cui Gesù dà la vita a due persone grazie alla fede.
L’emorroissa tocca le frange del mantello di Gesù( i comandamenti, la Torah da esse rappresentate), simbolo di un appartenenza a Dio e di un rispetto delle sue leggi.
Per la piccola, figlia di un pezzo grosso, basta la fede di suo padre, perché chi dà la vita ai figli è implicito che si debba fare carico della sua vita materiale e spirituale.
Gesù comunica la vita attraverso la fede.
Quella vita che togliamo al nostro coniuge, quando decidiamo di licenziarlo e di rompere il patto coniugale.
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