mercoledì 5 aprile 2017

Discepoli



" Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli." (Gv8,31)

Poche riflessioni sulle letture che la liturgia oggi ci propone
La prima è l'interrogativo che mi suscita la testimonianza di fede dei tre giovani che pur di non rinnegare Dio affrontarono la morte sicura.
Sarei io capace di tanto?
Quanto mi fido di Dio e della sua salvezza? Quanto mi sento libera da ciò che mi tiene ancorata alle sicurezze del mondo?
A Gesù dò la possibilità di entrare nella mia casa, di occupare i miei spazi, ma gli impedisco di interferire in ciò che ritengo mio, guadagnato con la fatica, la rinuncia, la pazienza e l'asservimento ai dettati della nostra odierna cultura?
Gli lascio la liberta' di muoversi liberamente in tutti gli ambienti, quelli dove non facciamo entrare nessuno, chiudendo a doppia mandata quelle porte che nascondono il nostro disordine o custodiscono la nostra intimità?
Oppure cerco di fare un vero e proprio trasloco andando ad abitare da lui, lasciando la mia terra, come fece Abramo, le mie sicurezze, alla volta della terra promessa, che è Lui, disposta a coltivarla a trarne il cibo per me e tutti quelli che mi sono affidati?
"Rimanete nel mio amore, dice Gesù, Rimanete nella mia casa e sarete liberi davvero."
La libertà ha un prezzo, quella dell'esodo, dell'attraversamento del deserto, quello di investire tutto in una speranza di vita che non si consuma che è inattaccabile dal fuoco di una fornace, dagli artigli di fiere affamate, perchè in noi è il germe di vita, in noi c'è la sorgente che fa piovere e fa crescere e niente e nessuno può cancellare, annullare l'eterno indistruttibile amore che ci abita quando abbiamo deciso di diventare suoi sposi per sempre, rispondendo alla sua chiamata.

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