VANGELO (Mt 10,7-13)
In quel tempo, disse Gesù
ai suoi apostoli:
«Strada facendo,
predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli
infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i
demòni.
Gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né
denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche,
né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo
nutrimento.
In qualunque città o
villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché
non sarete partiti.
Entrando nella casa,
rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace
scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a
voi».
Parola del Signore
"Il regno dei cieli
è vicino"
Il regno dei cieli è
vicino ma bisogna accorgersene, guardare dalla parte giusta, perchè
come quando andiamo di fretta sulla strada o sull'autostrada,
superiamo il cartello indicatore e ci perdiamo.
Molto spesso ci accade
che non sappiamo neanche dove stiamo andando, vaghiamo come un
branco di pecore senza pastore e abbiamo la presunzione di cavarcela
da soli e di non chiedere quindi a nessuno la strada.
Il regno di Dio è
vicino.
Ma ci sono persone a cui
non interessa nulla, persone a cui questa notzia non fa nè caldo nè
freddo, perchè le monarchie si stanno estinguendo e la parola in se
stessa ci evoca dittature, oppressioni, ingiusizie e via dicendo.
I regni di questa terra
hanno mostrato da un lato la loro caducità, dall'altro troppo spesso
la limitazione o la negazione della libertà dei sudditi.
Barnaba, di cui oggi si
celebra la memoria è andato ad annunciare tutto questo a gente che
viveva in stato di costrizione, subordinazione, oppressione, gente
che desiderava scrollarsi di dosso il peso di un dominio straniero e
riacquistare la libertà.
Sembrerebbe che oggi il
messaggio affidato ai discepoli non abbia presa, perchè le
situazioni politiche sono cambiate e sulla carta molti sono i paesi
che hanno un regime democratico.
Ma è proprio vero che
non dobbiamo dipendere da nessuno, che la nostra felicità derivi dal
" faccio quello che mi pare e più mi piace?"
Siamo autosufficienti,
liberi e felici o siamo incastrati in una ragnatela sottile e perfida
di una miriade di dipendenze molto più nocive ?
Ci sentiamo veramente
liberi o combattiamo ogni giorno per oscurare la verità che ci
abita?
Dio lo vogliono morto a
tutti i costi e continuano ad ucciderlo ogni giorno sugli altari del
consumismo, dell'omologazione, dell'orgoglio, dell'indifferenza....
Abbiamo bisogno di Dio,
questo è il punto.
Un Dio che ci ama per
quello che siamo non per quello che siamo capaci di fare.
Un Dio che non ci
costringe a fare i salti mortali per piacere e per compiacere, perchè
gli piaciamo così come siamo.
Lui ci ha fatti e noi
siamo suoi. Se gli avessimo fatto schifo non ci avrebbe neanche
creati
Un Dio che ci parla
attraverso la storia personale e sociale, che ha disseminato sulla
terra e nei nostri cuori una miriade di cartelli indicatori perchè
imboccassimo la strada di casa.
Invochiamo il Suo Spirito
perchè ci svegliamo dal sonno, perchè gettiamo le opere delle
tenebre e veniamo alla luce, perchè possiamo finalmente godere della
meraviglia dell'inizio.
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