venerdì 19 giugno 2015

DEBOLEZZA

(Mt 6,19-23)
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
"Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza"(2Cor 11,30)

Quanta strada per fare mie queste parole, per tornare indietro e cercare Antonietta .
E' incredibile come posa accadere che man mano che cresciamo il nostro desiderio di indipendenza, di stima, di successo, aumenta.
Vorremmo poter fare a meno di tutti, basarci solo sulle nostre forze, intelligenza, scienza, volontà, determinazione.
Non vorremmo dire grazie a nessuno perchè questo comporterebbe una mortificazione dell'orgoglio.
Il bravo è sempre per noi e rimuoviamo consciamente o incosciamente tutte quelle persone o quelle situazioni che hanno favorito il nostro successo.
Riuscire senza l'aiuto di chicchessia per me è stato sempre un vanto, il mio motto," VOLERE E' POTERE".
Antonietta, vale a dire io, scappava da se stessa, adesso l'ho capito, cercando nel plauso degli altri il diritto ad esistere.
Mi sono inventata di tutto e il contrario di tutto per risolvere i problemi miei e degli altri, mi sono misurata sempre con me stessa, alzando ad ogni successo l'asticella.
Non avevo bisogno di dirmelo, me lo dicevano gli altri che ero brava, bravissima, a partire da mia madre.
Molto spesso queste lodi erano lo strumento per ottenere da me favori, aiuto, collaborazione.
Erano interessate insomma.
Ma io non capivo.
Continuavo a fuggire da me stessa, dalla mia debolezza, ignoranza, incapacità, inventando rimedi, soluzioni, toppe che sembravano connaturate al progetto, finalizzate a rendere l'opera finita ancora più bella e degna di ammirazione.
Non ho mai pensato che stavo andando dalla parte opposta alla mia realizzazione, alla mia felicità.
Le crisi di panico che mi sconvolsero per 11 anni furono un campanello d'allarme, un rintocco di campane a martello.
Ma anche allora rimasi insensibile alle voci che venivano da dentro.
Come potevo sentirle se ero lontana?
Cosa mi fece cambiare rotta?
Scontrarmi con un problema che non mi si era mai presentato e al quale non ho saputo dare soluzioni.
La malattia e la morte di mio fratello furono lo spartiacque tra il prima e il dopo, perchè per quante soluzioni ti puoi inventare, alla morte non puoi porre rimedio.
Fu così che presi coscienza che volere non è potere e che se il volere è dell'uomo, il potere è di Dio.
Oggi dopo 15 anni di cammino in ascolto della Sua parola posso affermare con assoluta certezza che la mia debolezza è diventata la mia forza da quando l'ho consegnata al Signore.
E' incredibile come Lui riesca a trovare soluzioni a tutto, impensabili, provvidenziali, umane e divine nello stesso tempo.
Da quando il mio consigliere, alleato, maestro è Lui , da quando il mio nutrimento è l'Eucaristia, la preghiera, il desiderio di essere una cosa sola con Lui, ho trovato il tesoro, il dono che mi ha fatto della vita, di un corpo e di un cuore vivi, un tempo per realizzare con Lui il suo progetto d'amore.
Sto cercando di accumulare tesori in cielo, anche se non io ma Lui è il mio contabile.
Non cerco le lodi del modo, il plauso della gente, cerco sempre la sua approvazione, il suo ok, mi vai bene così, anche quando ti ribelli e urli la tua disperazione, te la prendi con me chiedendomi scusa.
Il mio tesoro è lì in cielo,è Lui che lo custodisce.
Non ho bisogno di fare l'inventario di ciò che ho ammassato, ma di moltiplicare la gioia e la gratitudine per l'aiuto che continua a darmi anche quando non lo merito.
E non credo di meritare qualcosa, perchè il dono è risposta generosa e insopprimibile a Lui che continua a farmi regali.
Anche oggi Signore mostra la tua potenza, disperdi i miei nemici e non permettere che il mio occhio si spenga e nella mia casa torni il buio.
A Maria voglio dire grazie per tutto quello che mi va insegnando ogni giorno, mentre con lei medito i misteri della vita, sgranando il rosario.

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