lunedì 19 ottobre 2020

Quello che hai preparato, di chi sarà? (Lc 12,20)


 

SFOGLIANDO IL DIARIO...

20 ottobre 2014
Lunedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario
VANGELO (Lc 12,13-21)
Quello che hai preparato, di chi sarà? (Lc 12,20)
Come spiegare la reazione quasi violenta di Gesù di fronte ad un uomo che gli ha fatto una domanda legittima?
In realtà Cristo non respinge quest’uomo, ma vuole aiutarlo a non attaccarsi ai suoi averi, come se da essi dipendesse il senso della vita. Ed in una parabola Gesù parla dell’uomo che, dimenticando di appartenere a Dio, si chiude con le sue ricchezze in un’angoscia solitaria e passa di fianco alla vita.
Gesù è venuto per qualcosa di assai più serio che non mettere fine alle nostre dispute.
Egli vuole dividere con noi il mistero che consiste nell’appartenere interamente al Padre invitandoci a guardare la nostra vita alla luce di questo mistero ed a prendere da soli le decisioni che si presentano.
Così egli ci tratta con estrema serietà, assai più che prendendo decisioni al nostro posto.
Egli ci guida nella libertà dei figli di Dio, capaci di vivere di Dio anche nei dettagli della vita, come per esempio la divisione di un’eredità, la Sua, che, quanto tu la voglia dividere, infinita rimane.
E l'amore, ne siamo certi non muore con il nostro corpo, anzi lo mantiene pronto per ricongiungersi con l'anima nell'ultimo giorno.
Ciò che rende possibile il miracolo della vita, dell'eternità è l'amore di Dio che si estende a tutti e che è efficace solo se decidiamo di vuotare la nostra casa di bagagli ingombranti e deperibili e gli facciamo spazio per accoglierlo.
E' un po' come il gas nella mongolfiera che non si alza se non ce lo metti, ma anche se ce lo metti si solleva solo se getti a terra, lasci a terra la zavorra.
Signore Gesù tu ci hai creato per amore e ci hai chiamati all'amore.
Quanto sono distante dal tuo progetto, quante cose riempiono i miei armadi, le mie cantine, le mie case, i miei frigoriferi!
Ieri abbiamo pregato perchè una persona a noi molto vicina fosse liberata dalla schiavitù dell'accumulo che le impedisce di vivere una vita
normale.
Abbiamo detto il rosario insieme io e Gianni, perchè ci sentiamo impotenti di fronte a un così grande problema.
Questa mattina trovo questa parola che mi invita a cominciare da me.
Non ancora ho digerito tante ingiustizie emerse dalla non divisione dell'eredità di mamma e papà.
E poi, come se non bastasse, ho pensato e ricordato quanto male ci ha fatto l'indebito arricchimento di alcuni parenti a nostro danno.
Tante ingiustizie che ci hanno mostrato le ferite ancora aperte, il non perdono che continua a corrodere il nostro cuore.
Signore Gesù noi vogliamo essere tuoi completamente, vogliamo aspettarti con l'unica provvista che ci dà la possibilità di stare sempre con te.
L'olio delle lampade, non venga mai meno, Signore.
Aiutaci ogni giorno a capire cosa conta e cosa serve per essere veramente tuoi discepoli.
Maria continua a insegnarmi come non perdere di vista Gesù e come ritrovarlo ogni volta che lo do per scontato e me ne dimentico.

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