" Non prendete nulla per il viaggio" (Lc 9,3)
La mia borsa si sta alleggerendo, grazie a te Signore.
Ho qualcosa ancora, ma conto di non portarmi più dietro niente se non te nel mio cuore.
So che tu metti le ali ai miei piedi e mi fai camminare per le strade del mondo con la sola arma della tua parola per sconfiggere i nemici, medicina per quelli che sul cammino trovo vittime delle aggressioni del mondo.
Quanto vorrei Signore dare un senso alla mia vita, portandoti con me nella più estrema povertà, perché si manifesti la tua potenza, la tua forza, la tua grazia.
Mosè nel deserto innalzò il serpente, quel serpente, che era simbolo del male, perché con i suoi morsi uccideva la gente, innalzato su un'asta, guariva chi lo guardava dai morsi velenosi.
Che grande mistero la croce!
Causa di dannazione o santificazione, premio e condanna, bene e male, ma segno di speranza, di vita per quelli che a te si rivolgono, in te confidano, a te affidano le loro pene e si lasciano da te trasformare.
Il tema delle letture di oggi é la povertà, povertà di beni, povertà di potenza, povertà di autorevolezza, povertà di numeri (piccolo resto), povertà come intende il mondo, quando non sei niente e non hai niente che ti possa garantire la sopravvivenza.
Tu alla povertà hai dato un valore sommo Signore e hai voluto che ognuno di noi facesse esperienza di spoliazione, di depauperamento, tu hai voluto che ci svuotassimo per poterci riempire di Spirito santo.
Signore questo è il mio più grande desiderio, portarti fino agli estremi confini della terra, così come tu vuoi.
Ma sai che ancora tante cose mi trattengono in questa casa, in questo appartamento, cose di cui non so fare a meno, cose che tolte, mi destabilizzano.
Anche il dolore è diventato parte del mio bagaglio, la parte più consistente, ma grazie sd esso mi porto dietro la storia di tanti tuoi figli che hanno bisogno di vedere te, che ti chini sulle loro sofferenze, fasci loro ferite, provvedi a che non muoiano di fame.
Quanti Signore sono in condizioni di povertà,a volte colpevole, perché causata dallo sperpero in tempi di vacche grasse.
Anche noi Signore, come le persone che in questo momento porto nel cuore, abbiamo dilapidato i tuoi beni e oggi abbiamo cominciato ad apprezzare la tua provvidenza, sempre pronto a stendere una mano per nutrirci in tempo di fame.
Non siamo degni Signore di un mandato così impegnativo, quello di portarti integro, senza orpelli, ai malcapitati della notte, vittime di aggressioni malavitose.
Chi siamo noi Signore per annunciare il Vangelo nella sua verità più profonda?
Chi siamo noi per portarti agli altri poveri, essendo ancora così impastati di terra e appesantiti da tanti rimorsi, peccati, cattive abitudini, egoismi?
Chi Signore siamo per te?
" Tu sei mio figlio oggi ti ho generato" è scritto. Siamo tuoi figli Signore cattivi e buoni. Ma tutti destinati ad un incontro particolare irripetibile, profondo, vero con te.
Tutti, nessuno escluso.
Perché tu non vuoi la morte del peccatore, ma che si salvi.
Di questo sono certa e ti ringrazio di questo dono di speranza che non mi fa vacillare davanti agli assalti del nemico.
Nella mia ingenuità vorrei che quello che tu mi hai donato arrivasse anche agli altri.
Ci sono tanti ostacoli, tanti limiti da superare, ma l'energia che tu metti dentro di me non esce se non quando c'è qualcuno da guardare negli occhi, qualcuno in carne ed ossa che con me possa far comunione.
Quanto vorrei che nella tua chiesa questo fosse possibile! La tua casa piena di serpenti, vermi, animali striscianti viscidi che attaccano quando meno te lo aspetti.
E io sogno la tua casa Signore, la Gerusalemme celeste e continuo intanto a rendere più pulita, ordinata la mia , ornandola di fiori, di piante, perché la tua gloria si manifesti.
Sto preparando la tua casa Signore perché tu possa stabilmente abitarvi senza che ti debba costringere o ti debba tappare la bocca o legarti le mani. Ora è nostra ospite una tua piccola figlia , bisognosa di affetto, di cure ,di chi si faccia carico dei suoi problemi .
Abbiamo fatto fatica a ridimensionarci, per via degli armadi troppo pieni e dei suoi bagagli ingombranti..
Ripenso a quando Giovanni per poterti abbracciare ti ha fatto spazio nel letto, mettendosi in un cantuccio.
Anche noi ci stiamo provando Signore, perché il Vangelo, quando lo viviamo, serve prima di tutto a noi che ci sentiamo meglio e riusciamo a dare un senso a tante nostre azioni inutili.
Continua a parlare con noi perché in questo pm viaggio ci hai chiamato in due.
Ti lodo ti benedico e ti ringrazio perché in te ho trovato e riconosciuta la nostra vocazione originaria, dialogante.
Tu sei il Verbo incarnato, tu sei la Parola viva, tu sei tutto quello che ci è mancato nella vita e che pensavo non potesse mai essere nostro. Signore grazie per tutto.
Grazie perché non guardi ai nostri meriti, non vuoi sacrifici che non siano quelli di lode, riconoscendoti l'unico vero bene
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