venerdì 18 settembre 2020

"Cristo è risorto dai morti"(1Cor 15,20)



 "Cristo è risorto dai morti"(1Cor 15,20)

"Se Cristo non è risorto vana è la vostra fede."
Questa mattina mi trovo a riflettere quanto importante sia questa parola che interessa tutti.
La resurrezione della carne non sembra interessare tutti perchè anche i cristiani non ne sono del tutto sicuri specie quando le prove della vita ci trovano a lottare con le unghie e con i denti per non esserne sopraffatti.
Desideriamo vivere e la morte ci fa paura.
Anche se nel Vangelo leggiamo che Gesù è venuto a salvarci dalle conseguenze del peccato e quindi anche dalla morte fisica ci crediamo fino ad un certo punto.
Ricordo che all'inizio di questo cammino la cosa mi sconvolse perchè fino a quel momento mi ero fatta l'idea che la resurrezione riguardasse solo l'anima e non il corpo.
Il mio corpo lo odiavo perchè era la causa di tutti i miei mali, un corpo non accettato perchè ritenuto brutto e causa di peccato, un corpo che ho nascosto con ogni genere di coperture perchè ne provavo vergogna.
Un corpo non degno di esistere che io avevo condannato a morte da quando avevo cominciato a pensare.
Mia madre mi raccontava che nessun medico era mai riuscito a visitarmi quando stavo male perchè io facevo l'africa per non permettere che mi spogliassero.
Il mio corpo si è ribellato e ha cominciato a gridare con quanto fiato aveva in gola perchè mi accorgessi di lui.
Ad accorgermene non ci ho messo più di tanto, ma ho passato la vita a mettergli il bavaglio per evitare che il suo pianto si sentisse.
Come faceva mio zio quando ero piccola che per non sentirmi piangere mi tappava la bocca infilandoci dei tovaglioli.
Ma il mio corpo ha urlato sempre più forte infischiandosene dei tovaglioli, delle coperture, della vergogna, di tutto quello che io avevo escogitato per non mostrare la sua verità.
Era naturale quindi che, quando pervenni alla fede, l'idea della rersurrezione non mi fosse gradita.
Infatti ciò che mi consolava del dopo era che la morte avrebbe messo fine al mio calvario e avrei potuto libera con l'anima danzare nella casa di Dio.
Chiesi a don Gino se era obbligatorio credere alla resurrezione dei corpi, se era un dogma disposta a cambiar religione in caso affermativo.
Don Gino si scandalizzò e me ne disse di tutti i colori e io rimasi frastornata dalla sua reazione.
Mi misi quindi d'impegno a studiare le scritture e alla fine mi convinsi e mi misi l'anima in pace.
Ma questo fu il primo passo per arrivare a gustare la verità che sta a monte della nostra resurrezione: la resurrezione di Cristo.
Che significava per me che Gesù è risorto?
Un fatto accaduto 2000 anni fa come poteva interagire sulla mia vita presente? Per assaporare la gioia di un Dio con noi, che vive nella storia che opera nella nostra storia, è passato del tempo, molto tempo in verità.
E' dono sentirlo vicino, vivo e presente, è dono vederlo in ogni fratello affamato, assetato, ignudo, è dono sentirlo alleato nelle battaglie quotidiane, è dono trasalire quando ti accorgi attraverso un segno che è lì dove mai avresti pensato di trovarlo.
Sono gli scintillanti di cui riempio la mia bisaccia per tirarli fuori in tempo di carestia.
Il digiuno è quando Lui si nasconde, non parla, non risponde, il digiuno è quando lo senti lontano estraneo ai tuoi problemi.

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