domenica 19 gennaio 2020

" E' lui che battezza in Spirito Santo" (Gv 1,33)



domenica della II settimana del Tempo Ordinario
anno A


" E' lui che battezza in Spirito Santo" (Gv 1,33)

Ci affatichiamo tanto a cercare l'amore, viviamo con sofferenza i rifiuti, le ambiguità, gli abbandoni, i tradimenti delle persone che ci amano come ci amano, ci rovinano la vita magari dopo avercela presentata su un piatto d'argento e tu ce la vuoi dare gratis.
Gli amori umani sono piccoli, fragili, a termine, sono inadeguati al nostro bisogno di essere amati per quello che siamo.
Le cronache sono piene di conclusioni violente di rapporti inquinati dal non perdono, dall'odio, dal desiderio di distruggere ciò che non possiamo ottenere.
L'hanno fatto con te Signore che non hai risposto alle aspettative del tuo popolo, che si è sentito tradito da te che offrivi altro da quello che si aspettavano.
Lo fanno in modo clamoroso quelli che salgono agli onori della cronaca, per l'efferatezza dei loro gesti distruttivi nei confronti di quelli da cui si sono sentiti rifiutati o non assecondati.
Signore anche noi, purtroppo ti condanniamo a morte, non facendoti esistere quando contrasti i nostri piani, non sei d'accordo con le nostre scelte, pretendi molto senza dare nulla di tangibile in cambio.
Perchè siamo abituati a vedere, toccare le cose che ci servono, che ci piacciono, a sceglierle noi, secondo i nostri gusti senza intromissioni di sorta.
Ci vogliamo sentire liberi e desidereremmo che tu ti facessi un po' complice dei nostri sforzi per ottenerle.
Il regno di Dio è vicino, continui a dire oggi come allora, perchè tu sei quello che viene incontro, viene a cercarci, si sposta coprendo le distanze che ci dividono.
Tu vieni incontro alla nostra fame e alla nostra sete d'amore, sete ancestrale di un seno che ci ha allattato dal quale ci siamo volutamente staccati, di braccia che ci hanno sostenuto, di uno sguardo tenero, dolce, avvolgente di cui sentiamo la nostalgia, uno sguardo che non giudica ma accarezza l'anima e il corpo, un amore che si misura solo in ciò che ci manca...
"Ecco l'agnello di Dio" dice Giovanni, "Il regno di Dio è vicino" dici tu, "Il regno di Dio è vicino" dicono  gli inviati, i tuoi testimoni... 
Perchè continuiamo a cercare lontano ciò che è incredibilmente vicino?
Tu ci hai creati, Signore. Tu sei nostro Padre, fratello, promesso sposo.
Tu sei l'amore, non quello inquinato del mondo... tu sei la gioia, la pace... tu la bellezza senza tramonto.
Tu Signore sei il mio riposo, la mia gioia, la mia nostalgia, sei il silenzio e l'attesa, sei il riso e il pianto, il lampo, il tuono, il vento leggero.
Tu Signore sei tutto ciò che mi circonda, mi tocca, mi sfiora la pelle, mi apre il cuore.
Tu sei tutto Signore e io mi perdo...
Nei tuoi occhi vedo riflesso questo mondo che non ti onora, nei tuoi occhi velati dal pianto gli uomini distratti, affannati, oppressi da altri pensieri...
Tu sei qui, tu ci chiami, tu ci aspetti..basta aprire la mano, gli occhi, il cuore...lasciarti entrare ...
Ma a noi piacciono le cose difficili.
Siamo bravi a complicarci la vita, a pensare che le cose a portata di mano sono per gli sciocchi, i semplici, gli ultimi...
E tu sei Dio e per giunta onnipotente, essere perfettissimo, creatore e Signore del cielo e della terra.
Come conciliare le cose?
Voglio ringraziare Giovanni, il discepolo amato, diventato santo, che ci ha presentato la scena del tuo Battesimo in modo diverso dagli altri evangelisti.
"Ecco l'agnello di Dio...E' lui che battezza in Spirito Santo" fa  dire di te a Giovanni Battista.
Sapere cosa sei venuto a fare fa la differenza, perchè la cosa ci riguarda da vicino.
Ad ogni uomo offri oggi come allora il battesimo nello Spirito Santo, l'immersione nell'oceano profondo incommensurabile dell'Amore divino in cui tutti gli amori terreni trovano compimento.
Cosa desiderare di più?
Che tutti possiamo accorgerci quando bussi alla porta.


1 commento:

Gus O. ha detto...

L'uomo è debole e non piò vivere senza l'aiuto del Signore.
Ciao Antonietta.