martedì 23 aprile 2019

" Donna perchè piangi? Chi cerchi?"(Gv20,15)



Meditazioni sulla liturgia di 
martedì dell'ottava di Pasqua.


" Donna perchè piangi? Chi cerchi?"(Gv20,15)

"Ella pensando che fosse il custode del giardino...."
A volte si prendono delle cantonate e quella di Maria Maddalena sembra grossa.
Scambiare Gesù per un giardiniere è il massimo, specie se il rapporto tra i due è stato tutt'altro che superficiale.
A volte il dolore ci chiude gli occhi e ci impedisce di vedere e riconoscere le persone amate.
Ma l'offuscamento dura solo pochi attimi, perchè l'organo che per primo ci ha fatto riconoscere la voce di chi ci custodiva nel grembo è lo stesso che permette a Maria di esultare quando sente il suo nome pronunciato in quel modo inconfondibile come solo l'amato era solito fare.
Ma ciò su cui mi voglio soffermare è l'errore in cui sembra essere caduta Maria di Magdala, pensando che Gesù è il custode del giardino.
Non è questa forse la verità?
C'è un giardino che Dio ha fatto per noi, l'ha costruito nel deserto e ci ha messo il nostro progenitore Adamo con la sua sposa, dopo avergliela fatta partorire con un sonno indotto.
" Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. (Gn 2,8)"
Ma  noi sappiamo lo scempio che ne fu fatto con il peccato originale, sì che Dio non potè far altro che cacciare dal paradiso la coppia e occuparsene lui che conosce come prendersi cura di ogni cosa bella che è uscita dalle sue mani.
I fiori con il loro profumo e i loro colori ci avvicinano a Lui perchè ci parlano della sua bellezza, della sua creatività, del suo amore senza confini.
Il contadino del cielo se continua a buttare anche sulla strada e sui sassi e sui rovi il seme della sua Parola è perché veniamo alla luce e vediamo il volto di chi ci ha amato per primo, perchè vuole riconsegnarci quel giardino di cui è rimasto custode per noi.
Non poteva permettere che distruggessimo il suo sogno di farci vivere per sempre nella sua casa che diventa la nostra, quando ne riconosciamo la voce, come il figlio la madre, prima che i suoi occhi imparino a vedere.
Non è un caso che l'organo che prima si sviluppa nell'utero materno è l'udito e solo dopo due mesi gli occhi riescono a distinguere le fattezze di colei che ti ha parlato quando eri nascosto nelle sue viscere, ma non al suo cuore.
Voglio ringraziare il Signore perchè non ci ha abbandonato al nostro destino, ma ha conservato gelosamente il dono che voleva fare ad ogni uomo, aspettando che lo riconoscessimo dalla Parola che salva.

1 commento:

Gus O. ha detto...

Dopo la madre Maria, quella donna è la più amata da Cristo.