domenica 3 marzo 2019

La pagliuzza, la trave.



Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? (Lc 6,41)

Signore questa mattina voglio mettermi di fronte a te con lo spirito giusto, l'atteggiamento giusto, perché mi piacerebbe esprimerti quello che sento nel cuore.
Tu Signore lo fai battere, tu ti presenti a me questa mattina con la veste più bella che è quella della luce del sole che rischiara tutto il cielo, come il canto degli uccelli che interrompono il silenzio di tanto in tanto, l'assenza totale di nuvole, una vegetazione straordinariamente rigogliosa, gli alberi, i fiori, la meraviglia di questo nuovo inizio.
Ogni giorno Signore tu ci doni di ricominciare e oggi desidero farlo con ciò che metti sotto i miei occhi, ciò che mi fai percepire attraverso il corpo accarezzato dall'aria tiepida.
Signore quanto sei bello, immenso, infinito!
La tua grandezza chi la può misurare?
Ci hai invitato a guardarci attorno per riflettere sui gigli dei campi e sugli uccelli del cielo e su quanto più valiamo per te.
Queste meraviglie che mi portano ad alzare gli occhi al cielo non le hai create per te.
Non ne avevi certo bisogno.
Tutto hai messo ai nostri piedi e ci hai dato anche la libertà di farne scempio.
Le cose più belle tu le hai consegnate nelle nostre mani.
Penso a questi fiori che sono sul davanzale della finestra.
Le piccole begonie sono rigogliose come anche le calancole sopravvissute alla mia imperizia e all'attacco dei parassiti.
Questa che è di fronte a me continua a vivere, l'altra che sembrava morta ha ripreso a fiorire sul balcone grande.
Mi viene in mente il rapporto tra me e Gianni, i giudizi affrettati che alzano muri di incomprensione e ci fanno mancare l'aria.
Però quello che mi consola è il fatto che queste piante io le voglio far vivere e che sto cercando e ho cercato di curarle con tutto l'amore possibile.
Ogni volta è una sorpresa.
Quella che penso sia da buttare mostra di essere vitale e viceversa.
Il giudizio non è sempre vincente ma vince la perseveranza nel credere che si può salvare una vita.
Il giudizio non deve essere che quello testato sulla tua giustizia.
È giusto che l'uomo viva, è giusto che facciamo di tutto perché questo progetto si realizzi.
A te Signore presento questa giornata con il suo carico di dolori e di speranza.
La speranza fondata sulla povertà di ciò che abbiamo, nella certezza che solo tu salvi.
Non ci abbandonare Signore in questa continua opera di giardinieri incapaci di conoscere quale fiore spunterà all'improvviso.
Aiutaci a rendere sempre più bello il tuo giardino, il giardino che ci hai consegnato, perché possiamo, attraverso ciò che gratuitamente ogni giorno provvedi a mandare, riconoscere che solo tu puoi renderci capaci di ridare vita ai tuoi figli a cominciare da noi stessi.
 
 (dal Salmo 91)
 È bello rendere grazie al Signore.

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità. 

2 commenti:

Gus O. ha detto...

Messaggi forti di Cristo agli ignavi.
Ciao Antonietta.

Anto ha detto...

Buonanotte Gus. Chi è Silvi che ce l'ha con te?