sabato 15 settembre 2018

"Donna ecco tuo figlio!". (Gv 19,26)




"E anche a te una spada trafiggerà l'anima." (Lc 2,35)
"Donna ecco tuo figlio!". (Gv 19,26)

 Nel momento in cui Maria perde il figlio, Gesù gliene consegna un altro, glielo affida, perché si prenda cura di lui e lui di lei. 
Bellissimo questo momento che la liturgia ci propone e che la Scrittura ci impone come fondamento della nostra fede.
La morte come passaggio del testimone, come momento di comunione tra chi se ne va e chi resta.
"Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo."(Mt 28,20)
 Bisogna credere che qualunque sia il compito a noi affidato, Lui c'è sempre.
 È lui che trasforma i nostri pani raffermi, i nostri pochi e non proprio freschi pesci in cibo che sfama le folle.
Gesù è il maestro, è stato il maestro di Maria, colui che il Padre ha mandato perché della Scrittura sperimentasse appieno il complimento, la gioia di essere salvata e salvare.
Ecco il mistero che oggi si svela nella salvezza dell'altro, di coloro che si sono affidati a noi.
Oggi sperimentiamo e godiamo appieno della nostra salvezza che è liberazione dalla schiavitù del peccato, liberazione da tutte le sovrastrutture, gli involucri, i travestimenti che ci impediscono di muoverci liberamente e di presentarci a Dio completamente nudi, senza vergogna e agli altri, mostrando le nostre inadeguatezze, i nostri limiti, come luoghi dove lo spirito opera e si manifesta. 
Grazie Signore di questa festa grande che tu ci hai dato di contemplare e di vivere, davanti o te ieri, nella croce innalzata, crocifisso dagli uomini, innalzato dal Padre nella gloria.
"Guarderanno a colui che hanno trafitto"(Zc 12,10)
A te Signore vogliamo guardare, da te vogliamo sentire le parole estreme, quella sete che ancora si placa dell'amore che vuoi dare ad ogni uomo, di quella sete che hai affidato a Maria e a Giovanni di colmare attraverso le parole, i segni che ti hanno contraddistinto durante la vita.
Grazie Signore perché ci hai dato Maria come madre, grazie perché ci hai dato persone che si sono presi la briga di raccontare cosa è successo, la storia che li ha coinvolti e ammaliati, grazie per tutti quelli che ci hanno trasmesso la fede.

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