(Zc 2,5-9.14-15)
Alzai gli occhi, ed ecco un uomo con
una fune in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli:
«Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e
qual è la sua lunghezza».
Allora l’angelo che parlava con me
uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: «Corri, va’ a
parlare a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà priva di mura,
per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io
stesso – oracolo del Signore
– le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una
gloria in mezzo ad essa”.
Rallégrati, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare in
mezzo a te.
Oracolo del Signore.
Nazioni numerose aderiranno in quel
giorno al Signore
e diverranno suo popolo,
ed egli dimorerà in mezzo a te».
Parola di Dio
" Io vengo ad abitare in mezzo a
te".
Così dici Signore attraverso le parole
del profeta Zaccaria al popolo che cercava di ricostruire ciò che
era stato distrutto dal tempo e dalla lontananza.
Il popolo si preoccupa di ricostruire
il tempio, ma non può esistere tempio se non in una città ben
fortificata per evitare che i nemici ne facciano scempio.
Ed ecco che un uomo cerca con una
cordicella di misurarne la dimensione, prendere le misure per erigere
mura di fortificazione.
Che bello Signore leggere che tu vuoi
una città aperta e accogliente, una città senza barriere perchè
tutti vi possano accedere da qualsiasi parte provengano e qualunque
sia il loro numero.
Sembra strano che tu non voglia
difendere il tuo tempio, ma ciò che ci consola è che non noi ma tu
sarai il muro che impedirà al nemico di entrare e di attentare alla
nostra vita.
Tu sei il nostro muro, non abbiamo
bisogno di altro per vivere le relazioni con il mondo, il tuo fuoco,
fuoco d'amore e di purificazione, Spirito di consiglio e di fortezza,
Spirito consolatore, Spirito di Dio abbraccerai la tua creatura, la
solleverai sulle tue ali e nessun male potrà colpirla.
Aiutaci Signore ad abbattere tutte le
barriere che mettiamo a che circoli l'amore, la condivisione, la
comunione, la gioia di appartenerti, la gratitudine a te che non ti
stanchi mai di accoglierci nella tua casa, di farci abitare sulle
alture e ci dai i piedi delle cerve e la forza dei bufali e ci ungi
di olio spendente.
Di cosa dobbiamo avere paura?
A Maria hai donato la primizia del tuo
giardino, a noi i frutti del suo fiore, del sì gioioso alla tua
volontà.
Come Maria vogliamo cantarti il nostro
Magnificat perche il tuo fuoco mi divora e accende il desiderio che
arrivi fino ai confini della terra.
Niente muri, niente barriere, ma cuori
di carne dilatati per accogliere i fratelli in attesa di trovare chi
li accolga senza giudicarli, si prenda cura di loro e li porti
davanti al tuo altare.
Maria ci sia maestra e compagna di
viaggio, donna pellegrina, pellegrina d'amore, di misericordia, di
perdono, ma principalmente donna gioiosa perchè ti porta nel cuore.
Tu Signore hai aperto le porte a tutti
e i tuoi nemici hanno fatto scempio del tuo corpo, ma nessun osso ti
è stato spezzato e ciò che sembrava esserci tolto per sempre è
stata la nostra salvezza.
Tu ti sei fatto uccidere per abbattere
il muro di divisione che ci separava, tu non hai avuto paura a
consegnarti ai tuoi persecutori, perchè non eri solo su quella
croce, ma il Padre la sosteneva e lo Spirito teneva accesa la tua
preghiera.
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