"Benedetto Dio,
benedetto il suo grande nome!"(Tb 11,14)
Sono le parole che
pronuncia Tobia dopo essere stato guarito dalla cecità.
E' facile lodare e
benedire il Signore quando le cose ci vanno bene, quando ci sentiamo
ascoltati ed esauditi da Dio, quando non ci costa più di tanto.
Il difficile viene quando
le cose non vanno come vorresti, quando sei nella prova, nella
tribolazione, nella tempesta, quando cani ringhiosi ti assalgono,
quando i nemici ti spiano per attentare alla tua vita.
E' difficile ma non
impossibile.
Tobia ce ne dà
l'esempio, solo se scorriamo indietro qualche pagina del libro che
narra la sua vita tribolata.
Come può essere
possibile benedire chi ci maledice, benedire Dio per tutto quello che
ci capita di buono o di cattivo?
Ma la fede si prova nel
crogiuolo.
Mi viene in mente quanto
furono difficili da digerire le parole di Gesù, la prima volta che
le ascoltai.
" Se ami quelli che
ti amano che merito ne avresti? Anche i pagani lo fanno"
E così è per tutto ciò
che ci accade.
Ieri ho fatto un prelievo
osteomidollare che non è una passeggiata, specie se non ti prende
l'anestesia, oggi dovrò fare la risonanza magnetica per vedere se ho
una compressione midollare che non mi fa stare in piedi e che non è
correlata con l'indagine di ieri.
Mi sono sforzata di
lodare e benedire il Signore, specie quando dalla mia cuccia sono
uscita allo scoperto e mi sono mischiata alla folla dei sofferenti
del V piano dell'Ospedale, Day Hospital oncologico ed ematologico.
Teste calve, alcune,
poche, coperte con bandane o foulard, mascherine, flebo, magrezze
eccessive in giovani, troppo giovani, sguardi fissi, persi nello
spazio e nel tempo, in attesa che l'altoparlante chiamasse il proprio
numero.
Un numero sudato preso
all'alba per non fare la fila.
Un numero in cambio del
tuo nome e cognome, in cambio di una diagnosi o una cura.
Ho pregato ieri tanto,
come mai avevo pregato, dalla notte, per invocare pietà e
misericordia su di me che ero straziata da grandi dolori.
Man mano che pregavo il
mio grido saliva a Dio attraverso Maria che mi suggeriva le parole
del Magnificat.
Pensavo alle beatitudini,
alla gioia di quel canto di esultanza, al "Kaire(rallegrati)! "
dell'angelo quando portò l'annunzio a Maria.
Nel mio dolore, nel
dolore impresso nei corpi dei miei compagni di viaggio ho cercato la
luce, ho cercato la via stretta che apre il cuore alla lode.
"Benedetto il
Signore Dio d'Israele che ha visitato e redento il suo popolo"
mi veniva da dire, "Benedici il Signore anima mia, non
dimenticare tanti suoi benefici".
Già la memoria. Ecco la
porta per entrare in paradiso.
Ho ringraziato il Signore
per ogni persona che ieri mi aveva fatto dubitare della sua
misericordia, l'ho benedetto per ogni medico, infermiere,
accompagnatore che si prendeva cura di quel popolo di oppressi.
" Beati gli afflitti
perchè saranno consolati....... beati i poveri di Spirito, perché
di essi è il regno dei cieli".
1 commento:
Sia sempre benedetto. Un grande abbraccio. Il Signore è con te.
Paola
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