Meditazione sulla liturgia di
martedì I settimana del T.O.
Gesù
è veramente un profeta, perchè come leggiamo nel vangelo di oggi,
riesce a far emergere la parte peggiore di noi, quella che ci tiene
schiavi introducendoci verso una strada di libertà e di servizio.
In mezzo ai devoti c'era uno posseduto da uno spirito muto.
Quanti
spiriti muti ci soffocano, ci legano, ci impediscono di vedere,
ascoltare, entrare nel mistero grandioso e profondo dell'amore di Dio!
Quanti
di noi, pur essendo sempre presenti alle assemblee domenicali è diviso
tra tanti pensieri che gli fanno perdere di vista la propria identità di
figli di Dio, re profeti e sacerdoti che hanno dimenticato o ignorano
completamente quale sia questo grande dono che Dio ci ha fatto con il
Battesimo.
Così copriamo il dono con lo sterco degli
animali seguendo il miraggio di facili e immediate sicurezze,
dimenticando chi è il Padre che ci ha creato e che che siamo suoi,
gregge del suo pascolo.
Chi non può non riconoscersi in questo povero disgraziato che il vangelo ci mette davanti nella IV domenica del TO?
Chi ha l'animo sgombro da pensieri, preoccupazioni che soffocano la nostra vita di relazione con Dio e con l'uomo?
Chi
non si sente schiavizzato dal giudizio degli altri, dagli impegni e dai
doveri del mondo consumistico e omogeneizzato, chi non si sente solo
nella quotidiana battaglia per un pezzo di pane o per qualcosa di più
consistente che a lui sembra vitale?
Le cose del mondo ci opprimono e noi finiamo per tradire il mandato.
"Effatà!"
"Apriti!" dice il sacerdote alla fine del rito Battesimale."Quello che
hai sentito ora non tenertelo per te ma annuncialo ai tuoi fratelli"
Ma
quando queste parole sono state pronunciate non eravamo in grado di
capirle e chi per noi ce le doveva ricordare forse neanche lui le ha
capite.
Re, profeti e sacerdoti, perchè?
Siamo
figli di Dio, ma troppo spesso ce lo dimentichiamo. Per questo andiamo
ad elemosinare in altre case ciò che pensiamo ci dia dignità, cibo e
vestito e perchè no? anche piaceri effimeri e dannosi.
Gesù
è il profeta che il Padre ci ha donato perchè ci parli di Lui e ci
ricordi la meraviglia dell'inizio, quando ci fidavamo di lui, quando
abitavamo nella sua casa e lui ci sollevava alla sua altezza.
I
bambini si convincono con un abbraccio, e anche noi quando eravamo
bambini ci rifugiavamo nelle braccia di un genitore se ci sentivamo
perduti.
Ma poi siamo diventati grandi e abbiamo cercato altre braccia, altre consolazioni, lontani da casa.
Gesù ci svela cosa ci tormenta, da cosa dobbiamo liberarci.
Il processo è faticoso quando decidi di andargli dietro e ascoltarlo e fare come lui ci dice.
Del protagonista del vangelo si dice che fu straziato dal demonio quando questo fu cacciato fuori.
Ogni parto è doloroso, ma ciò che conta è quello che espelliamo.
Oggi
voglio essere più attenta a quello che ascolto perchè ci sono ancora
tante cose da cui voglio essere liberata, tante neanche le conosco.
La Parola di Dio compia il miracolo.
Don
Ermete ha detto che la messa non la celebra il sacerdote ma tutta
l'assemblea, assemblea di sacerdoti: non a caso le preghiere le fa tutte
al plurale, perchè siamo figli di un unico padre e fratelli in Gesù;
non a caso dopo la consacrazione diciamo il Padre Nostro.
Che
con più consapevolezza ognuno di noi partecipi alla vita comunitaria
senza mai dimenticare la propria identità, senza far scaturire una
risposta pronta alla chiamata di Dio, che ci sveglia, oggi e sempre, con la
sua Parola.
6 commenti:
Purtroppo succede che nel momento del bisogno si vada alla ricerca di una soluzione dimenticandosi di ascoltare di più il Signore e soprattutto pregarlo intensamente.
Ciao Antonietta.
Antonietta, quando ti va di parlare con me puoi anche utilizzare Blogger:
http://gusp0ensiero.blogspot.com
Ho visto che nel tuo blog hai messo il mio sito tra i preferiti.
Ti ringrazio.
Ciao.
http://guspensiero.blogspot.it
Scusami nel commento precedente avevo sbagliato l'URL.
Non ho mai pregato così tanto, così intensamente, così a lungo, senza mai stancarmi. Spesso mi sono chiesta se l'avrei fatto, stando bene o se mi sarei dimenticata di Lui. Certo che le difficoltà della vita o ti fanno perdere la fede o te la rafforzano. Ma il dolore, la sofferenza ti isolano dal mondo che chiude gli occhi e il cuore quando non puoi condividere passeggiate, vacanze, interessi mondani e neanche la fede.Perchè ognuno è chiuso nel suo appartamento e deve combattere la quotidiana battaglia con i ricalcoli di una vita impazzita.Quello che mi ha fatto stare più male in questi mesi di tempesta, uragani, tifoni di ogni specie, è la solitudine, l'abbandono delle persone che non per cattiveria, ma per abitudine non cambia posizione e non ti vede e non si accorge che manchi all'appello da troppo tempo. Ho continuato a ripetere e a fare mia questa preghiera" il mio dolore è il tuo dolore, Signore, sicuramente tu sai come usarlo,io no, ma non voglio che vada sprecata neanche una lacrima, neanche un attimo di questo tempo che tu mi doni di condividere con te".Ciao Gus. Rosella mi tiene compagnia nelle notti insonni, è il mio angelo custode. Carlo da lassù mi ha lasciato questo regalo forse per ringraziarmi del tempo a lui donato quando non stava bene. Dio ti benedica.
Il fatto che preghi significa che hai la forza di portare la Croce sulle spalle. Non è facile e tu lo sai benissimo.
Ciao Antonietta.
Quando si sta male si prega il Signore, PER il SIGNORE, come se lo si comprendesse di più in quel MALESSERE soprattutto nell'ANIMo. Ma non perché lui fa i modo che questo a.C.cada. Ci sono anche MALATI che lo BESTEmMIAno.
PREGHERO' per TE.
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