domenica 13 dicembre 2020

"Lo Spirito del Signore è sopra di me,mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio" (Is 61,1)



 "Lo Spirito del Signore è sopra di me,mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio" (Is 61,1)

Ai tempi di Giovanni Battista era Dio a scegliere il profeta, non l'uomo a chiedere di diventarlo.

I tempi sono cambiati e in meglio da questo punto di vista,

Perchè ciò che il popolo di Israele aspettava è avvenuto, e noi abbiamo tutti gli strumenti per conoscere Dio e annunciarlo.

Nessuno sapeva come Dio era fatto, per questo era necessario che qualcuno si facesse portavoce della sua parola. 

Oggi noi abbiamo il Vangelo che ci dà i connotati di colui che deve venire a cui non siamo degni di sciogliere neanche i legacci dei sandali.

Mi chiedo se noi cristiani, abbiamo l'umiltà necessaria per portare Cristo ai fratelli nella sua integrità, senza deformarne il volto, stravolgendo il senso del suo messaggio.

Giovanni Battista non cercava visibilità, tanto che si era ritirato nel deserto a contatto con l'essenziale, unica strada perchè Dio possa passare, entrare nella nostra storia, ingombra di pensieri, aspettative, giudizi e pregiudizi, condizionamenti di ogni tipo.

Il deserto è il luogo privilegiato dell'incontro con il Signore, perchè nel deserto sperimenti cosa vale e cosa è superfluo e puoi cogliere la voce di Dio anche quando è nascosta nel vento leggero.

Tutta la liturgia di oggi è incentrata sulla gioia, gioia dell'uomo che si sente oggetto delle attenzioni di Dio, che si sente amato da Dio, gioia prorompente che porta a testimoniarlo fino a mettere in gioco la propria vita. 

" Io gioisco pienamente nel Signore","L'anima mia magnifica il Signore" dice il profeta Isaia, perchè è stato scelto  per portare la bella notizia dell'amore che salva, ma lo dice anche Maria commentando il saluto della cugina Elisabetta che riconosce in lei la portatrice del Salvatore.

"State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie" dice Paolo ai Tessalonicesi, perchè la gioia sia strumento per attendere con fiducia la venuta del Signore.

Il Battesimo ci consacra re, profeti e sacerdoti. 

Anche noi , quindi siamo chiamati a vivere l'attesa con gioia e  gratitudine perchè ognuno di noi è chiamato a far nascere Gesù, non cambiandogli i connotati.

"In mezzo a voi sta uno che non conoscete", dice Giovanni.

Chi conosce Gesù?

Chi è certo che la persona che ha incontrato sia proprio lui?

Quando ci innamoriamo pensiamo sempre che la persona giusta sia quella che ci ha fatto battere il cuore a prima vista.

Ma perchè l'amore duri devi frequentarla, ascoltarla, vedere quello che fa, ascoltare quello che dice e quello che ti dicono gli altri, amici e nemici.

E poi , la cosa più importante è che ti fa stare bene, perchè non ti giudica, ma ti ama a prescindere da quello che sei, fai, dici, taci.

Ti ama e basta.

La nostra condanna è il giudizio degli altri che ci inchioda, ci ingessa, ci costringe a recitare sempre una parte del tutto.

E io sono stanca di aspettare chi si accorga di me, sono stanca di aspettare che qualcuno si convinca che la vita con me è stata inclemente, stanca di aspettare che qualcuno si ricordi che esisto.

Quest'anno non ho voglia di mettere luci e festoni per la casa, non ho voglia di pranzi succulenti, nè di regali che tignola e ruggine corrodono.

Mi piacerebbe far felice qualcuno, questo sì e con questo spirito ho comprato i regali, nonostante la crisi.

Per la Parola di Dio, i calendari liturgici, non ho badato a spese perchè sulla Parola è peccato mortale risparmiare.

Non cerco visibilità o almeno cerco di evitarlo, non voglio che gli altri si accorgano di me perchè sono brava a scrivere, a confezionare cose originali con le mie mani, non voglio distinguermi per il numero di malattie, nè per la capacità di sopportare i dolori.

Vorrei tanto che le persone a cui sono legata attraverso la Parola di Dio incontrino Gesù e lo riconoscano. 

Non voglio cambiargli i connotati, come un tempo facevo, dando importanza alla mia capacità di annunciare il Vangelo in modo chiaro e corretto.

Un tempo ero fiera del lettorato, perchè la mia voce forte e chiara arrivava a tutti e tutti capivano quello che Dio ci diceva nella messa.

Ora non leggo più, perchè non sto più in piedi, ogni giorno gli strumenti umani diminuiscono, diventano difettosi, per questo ti rendo lode, Padre, perchè mi stai portando nel deserto per farti incontrare in ciò che mi manca.

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