mercoledì 11 dicembre 2019

L'arcobaleno




(Salmo 8,3)"
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi nemici"

Quando Emanuele,in prossimità del Natale, mi disse che Gesù veniva a portarci l'arcobaleno, ho pensato che non avesse capito un granchè del Vangelo.
Del resto non era stato con me, come Giovanni.
A lui non avevo potuto raccontare prima di addormentarsi le storie di Gesù, nè sembrava interessato ad ascoltarle da chicchessia, amando stare in silenzio ed osservare.

Nei suoi disegni però avevo notato che non mancava  mai un arcobaleno e un cuore. 
Solo oggi, ascoltando le letture che la liturgia ci propone, mi sono resa conto che bisogna ridiventare bambini per vedere l'arcobaleno come la cosa più bella che Dio ci abbia donato.
Ricordo l'occasione in cui me lo disse.
Poichè aveva la varicella il mio lettone fu lo spettatore muto dei nostri discorsi che sfociarono in qualcosa di assolutamente inaspettato e inusuale.
QUI trovate le foto di quel Natale..



"Che cosa vuoi che ti porti Gesù? " gli chiesi.
"L'arcobaleno, le coccole, gli abbracci, ti voglio bene, gli amici..."mi rispose.
Dopo un primo momento di meraviglia, mi convinsi che aveva ragione a pensarlo e mi diedi da fare per fargli un albero a sua misura, a misura di un  bambino, con i poveri strumenti a mia disposizione.
Feci tanti piccoli sacchetti unendo ritagli di stoffe diverse, le imbottii con dell'ovatta , dopo avervi attaccato una striscia di panno lenci con su scritto il contenuto di ciascun dono, e le appesi ad un modesto albero finto.

Sono passati tanti anni da allora e la malinconia inevitabilmente si stava impadronendo di me, perchè siamo sempre di meno attorno al tavolo i giorni di festa e nessuno bussa più alla nostra porta.
Per chi e per cosa dovevo addobbare la casa ? 
"Non faccio niente quest'anno perchè ormai siamo diventati vecchi e i giovani hanno altro a cui pensare", dicevo.
Poi mi sono ricordata del sacco di " SCINTILLANTI" riempito con tutti i grazie detti al Signore.
L'ho aperto ed ecco cosa ne è uscito, perchè quando smetti di lamentarti per ciò che ti manca escono fuori i doni di cui Dio ha ricolmato la tua vita.




1 commento:

Gus O. ha detto...

Il calice della Nuova Alleanza, che Gesù ha anticipato alla Cena offrendo se stesso, 475 in seguito egli lo accoglie dalle mani del Padre nell'agonia al Getsemani 476 facendosi « obbediente fino alla morte » (Fil 2,8). 477 Gesù prega: « Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! » (Mt 26,39). Egli esprime così l'orrore che la morte rappresenta per la sua natura umana. Questa, infatti, come la nostra, è destinata alla vita eterna; in più, a differenza della nostra, è perfettamente esente dal peccato 478 che causa la morte; 479 ma soprattutto è assunta dalla Persona divina dell'« Autore della vita », 480 del « Vivente ». 481 Accettando nella sua volontà umana che sia fatta la volontà del Padre, 482 Gesù accetta la sua morte in quanto redentrice, per « portare i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce » (1 Pt 2,24).