martedì 24 dicembre 2019

LA CASA





Mi ha sempre affascinato il discorso che Dio fa a Davide attraverso Natan, il profeta.

"Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa."

Ora che è Natale mi chiedo se sono riuscita a costruire  una casa dove ci si possa riunire tutti intorno ad unico focolare.
Quando Giovanni all'età di 5 anni, disse che non gli piaceva stare nella mia casa perchè non ci si poteva fare rumore e preferiva andare dall'altra nonna che aveva un televisore megagalattico con la play station e abitava a pianterreno, mi sono sentita morire.
Un bimbo che mi aveva detto :"Nonna tu mi dai il paradiso, quando mi abbracci e mi consoli!"...
Non ci potevo credere, perchè era stato sempre con me e avrei giurato che mai se ne sarebbe andato.
Ma ho pianto in segreto e ho aspettato che tornasse.
Qualcuno mi aveva detto che noi siamo il campo base, un luogo non fatto per rimanere, ma per partire, un luogo dove torni  per fare rifornimento o quando ti si rompe qualcosa.
E così è stato e continua ad essere la mia casa..deserta ma sempre aperta quando arrivano alla spicciolata per fare rifornimento o per farsi medicare una ferita del corpo o dell'anima.
Forse Dio quando ha pensato alla sua chiesa ha pensato a questo. 
Il papa ha detto che la chiesa è un ospedale da campo ed è vero.
Ma mi piace di più pensare che è un campo base perchè la solitudine non azzeri tanti ricordi e io non smetta mai  di benedire il Signore.

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