giovedì 14 marzo 2019

" Chiedete e vi sarà dato"(Mt 7,7)



" Chiedete e vi sarà dato"(Mt 7,7)

Le parole di questa mattina mi fanno ricordare quando non mi sognavo di chiederti niente, stando molto male, perchè non mi sembrava giusto rivolgermi a te  e ricordarmi di te soprattutto nel momento del bisogno.
Ti avrei pregato quando fossi guarita.
Una mia amica commentò con queste parole , senza che io le capissi, il mio atteggiamento nei tuoi riguardi. " Che superbia!".
Non detti peso ad una bigotta, tale consideravo la persona che mi aveva parlato così, perchè ritenevo che non era giusto rivolgermi a te dopo anni in cui ti avevo messo da parte, chiuso la porta, non facendoti esistere.
Poi le cose peggiorarono e al male fisico si aggiunse l'isolamento, il silenzio degli amici, il non senso di una vita senza direzione.
Ti incontrai in quel deserto sconfinato che mi stava seppellendo ma anche allora non ti chiesi di guarirmi, perchè mi bastava aver trovato un interlocutore con cui potevo condividere gioie e dolori salute e malattia.
La salute peggiorò  ma il mio stato d'animo cambiò perchè non mi sentivo più sola ad affrontare le battaglie ella vita.
Ricordo che non ti chiesi mai di guarirmi, perchè quando stavo per farlo mi venivano in mente tutti quelli che stavano peggio di me. E pregavo per loro.
Una volta una sorella di fede, mentre facevamo l'adorazione eucaristica mi vide piangere e mi disse: Perchè non chiedi a Gesù di guarirti?" Gli risposi che c'erano tanti più malati di me.
Mi meravigliò la sua risposta:" Chi sei tu per dare a Dio consigli e decidere quali sono le sue priorità?"
Mi vergognai di questo atteggiamento sbagliato anche se non era frutto di cattiva volontà.
Quella persona mi disse che Gesù era al pozzo e voleva che io gli dessi la mia brocca perchè voleva riempirla. Aveva sete Gesù ma aveva bisogno del mio contenitore.
Mi meravigliò che Dio avesse bisogno di qualcosa che io potessi dargli. Era ed è Dio e non gli manca niente: questo era il mio pensiero.
Ci misi tempo a capire che se non apri le mani nessuno può riempirle, se non chiedi non ricevi e non ringrazi, questo è il punto.
Ho fatto sempre una grande fatica a chiedere e ho cercato sempre di sbrigarmela da sola.
Poi ho capito che mi pesava non tanto il chiedere quanto l'essere debitrice di un favore, essere grata, estinguere il debito definitivamente.
A me non sono mai piaciuti i debiti e di questo ne ho fatta una bandiera. Nella mia famiglia si viveva così, sempre con tanti conti da pagare e niente soldi da spendere.
Mi sono sposata per mettere fine a questa barbarie, così era a mio avviso l'abitudine a comprare in credenza, perchè non eri libero di scegliere un fornitore diverso, un bene diverso da quello che offrivano i negozi e le persone con cui eravamo indebitati.
Era il dopoguerra ed era abitudine segnare l'importo della spesa fatta su un libretto che il negoziante metteva a disposizione.
Riflettendo sulla parola di oggi mi viene in mente che se qui su questa terra avere debiti non è cosa buona, nel regno di Dio è fondamentale.
Sentirsi debitori è la strada per vivere in un rendimento di grazie continuo. Ma bisogna uscire dallo scontato, perchè ci sono tante cose che ci vengono date di cui non ci accorgiamo, che pensiamo siano normali, comprese nel pacchetto della vita che ci viene data.
Solo quando ti vengono a mancare apprezzi ciò di cui hai goduto per tanto o poco tempo inconsapevolmente senza mai sentirti debitore verso chicessia.
"Homo faber fortunae suae" solevo ripetermi.
Che superbia!
Ma sempre riflettendo sulle parole del vangelo penso a cosa oggi chiedo a Dio.
Non riesco ancora a chiedergli la guarigione fisica ma non smetto mai di chiedergli il suo amore che si manifesti nel rafforzamento della mia fede, nel rimanere salda nella speranza, nel vivere in comunione costante con Lui.

L'amore che voglio da Dio è l'amore che desidero ricevere dai miei fratelli. Perchè l'amore guarisce da qualsiasi malattia.
Allora la conclusione del passo che oggi la liturgia ci propone non sembra più scollegato alla prima parte del " chiedete e vi sarà dato", perchè se fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te devi amare gli altri, se vuoi che Dio esaudisca la tua preghiera  amalo e vedrai il mondo cambiare i connotati, la vita prendere colore e vedere il regno di Dio vicino.

3 commenti:

Gus O. ha detto...

Anto, io quando prego mi limito al Pater e in particolare "sia fatta la Tua volontà", perché il Signore sa quello che ci serve, e a volte può essere anche una Croce. Noi dobbiamo affidare la nostra vita nelle sue mani e avere fiducia.
Ti abbraccio Antonietta.

Anto ha detto...

In questi ultimi tempi le mie preghiere sono sgangherate, mi viene da dire, perchè non hanno nè capo nè coda, ma sono sostenute dalla fede che Dio scruta i cuori e non importano le parole ma l'atteggiamento umile e fiducioso di chi crede che senza di Lui non possiamo fare niente ma con Lui tutto è possibile.
Ciao Gus hai resuscitato questo blog che era rimasto senza interlocutori.
Buon pomeriggio.

Gus O. ha detto...

Antonietta ho ritrovato per caso il tuo blog. Pensavo non scrivessi più.
Abbraccio.