venerdì 18 maggio 2018

"Un certo Gesù morto, che Paolo sosteneva esse e vivo"(At 25,19)

"Un certo Gesù morto, che Paolo sosteneva esse e vivo"(At 25,19)

Questa l'accusa che viene fatta a Paolo e che lo porterà a morire per averne testimoniato la resurrezione contro tutti e contro tutto.
Ma come si fa a testimoniare che Gesù è vivo, che è risorto, che cammina con noi e che non dobbiamo temere qualunque cosa ci accada?
Cosa fa la differenza tra chi crede e chi non crede?.
Credere nasce da un esperienza, da un incontro che ci icambia la vita, da un innamoramento che ti prende e ti porta lì dove non volano neanche le aquile tanto è alto, lontano dal comune sentire.
Bisogna essere veramente innamorati per affrontare la persecuzione, la morte senza battere ciglio, cantando e glorificando il Signore per le meraviglie del suo amore.
Certo che i martiri, a guardarli con occhi disincantati con i sillogismi del mondo, sono degli esaltati, dei pazzi che mettono a repentaglio la propria vita e si fanno uccidere per dimostrare la verità che portano dentro, per non rinnegarla, verità a dir poco discutibili.
Mi viene da pensare che anche i terroristi dell'Isis non hanno paura di farsi esplodere e di morire pur di portare a compimento la loro missione devastatrice.
La morte affrontata senza paura non è la discriminante per convincere che hai ragione. Dai frutti li riconoscerete, dice Gesù.
Se il frutto della morte è l'amore, l'amore ne è anche il motore, l'ispiratore, la pianta da cui è nato. Se è l'odio è il demonio, il divisore che ne tiene le fila.
Gesù nella sua terza apparizione risorto non a caso chiede a Pietro se lo ama prima di affidargli la guida del gregge.
L'amore di Pietro è ancora imperfetto, ma Gesù non si formalizza.
Per seguire Gesù è necessario prendere la nostra croce, il nostro piccolo pezzo di legno, le nostre braccia rattrappite, il nostro piccolo amore e fidarsi di Lui.
Quando lo Spirito scenderà sulla Chiesa diventeremo capaci di abbracci se avremo unito il nostro corpo a quello di Cristo.
La nostra capacità di amare diventerà in Lui con Lui e per Lui feconda e renderà presente il Signore ogni volta che riusciremo a dire "Mi fido di te" .

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