mercoledì 20 dicembre 2017

"Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù."(Lc 1,31)



SFOGLIANDO IL DIARIO...
20 dicembre 2016


"Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù."(Lc 1,31)

Ci sono promesse che tu mantieni e altre che sembrano non realizzarsi mai.
Ci fai credere una cosa e poi ce ne capita un altra, ci metti alla prova, ci tormenti con i ricalcoli continui della nostra vita.
Certo che non pretendo di darti consigli, Signore, perchè sei Dio e non ne hai bisogno.
Il mestiere non te lo possiamo insegnare noi, ma almeno io desidererei un piccolo cambiamento di rotta.
Certo che non è possibile perchè se un aereo, un treno, una nave fa una piccola deviazione dal tracciato sicuro è facile che vada a sfracellarsi da qualche parte.
Me lo ripeto sempre che dobbiamo accettare la vita così com'è e imparare a stare in equilibrio su questo filo sospeso sull'abisso.
Il Kaìre che l'angelo rivolse a Maria, cerco sempre di farlo mio, illudendomi, immaginando che anche a me tu mandi un angelo per tirarmi su il morale perchè tu sei con me, perchè sei stato dovunque sono andata.
Ma il mio cuore oggi è prostrato, triste, affaticato e oppresso, il mio spirito è schiacciato da tante prove, da una sofferenza che non si misura, un dolore che le medicine, anche le più potenti non riescono a zittire.
"Rallegrati" dice l'angelo a Maria, "Rallegrati" lo dici a me.
Me ne voglio convincere ma non ci riesco. Anche se so che tu sei con me sono triste, perchè non sono fatta di aria, perchè la mia carne è ancora viva, i miei muscoli, i miei tendini, i miei nervi sono ancora collegati con il cervello e il cuore e tutto ciò che mi tiene ancora attaccata alla terra dei viventi.
C'è poco da rallegrarsi quando la notte è un continuo tormento, un'agonia, il giorno è una serie di no dolorosi allo stare in piedi, seduta, allungata...
Un tempo quando la sera incontravamo le coppie per le catechesi prebattesimali o per la preparazione al Sacramento del matrimonio, conoscevo una tregua solo quando parlavo di te, esattamente il tempo assegnato che io regolarmente sforavo, tanta era ed è la passione con cui porto il tuo annuncio Signore.
Gianni che all'inizio si infastidiva e avrebbe voluto intervenire, per amore si è rassegnato a prendersi cura dei piccoli, quando c'erano e dei grandi per tutto quello che comportava uno spostarsi, un accogliere alla porta, un accompagnare fisicamente le persone ai loro posti o in qualunque altro luogo avessero necessità di andare.
Appena aprivo la bocca il dolore scompariva e tornava quando tutto era finito.
Che dire? Ogni volta assistevamo al miracolo.
Ma i battesimi sono diventati tanto rari che la tregua al dolore
non è più a disposizione come un tempo, ma bisogna aspettare tanto.
Anche a sposarsi sono sempre in meno...
Così non ho più armi per difendermi da questa bestia che mi sta divorando, che mi sta togliendo il respiro, mi sta dilaniando le membra sì da sentire sempre più vicino il volo degli avvoltoi.

Voglio pregare con il Salmo 80.
Tu, pastore d'Israele, ascolta,
tu che guidi Giuseppe come un gregge.
Seduto sui cherubini, risplendi
davanti a Èfraim, Beniamino e Manasse.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
O Dio, fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Signore, Dio degli eserciti,
fino a quando fremerai di sdegno
contro le preghiere del tuo popolo?
Tu ci nutri con pane di lacrime,
ci fai bere lacrime in abbondanza.
Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini
e i nostri nemici ridono di noi.
Dio degli eserciti, fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
Hai sradicato una vite dall'Egitto,
hai scacciato le genti e l'hai trapiantata.
Le hai preparato il terreno,
hai affondato le sue radici
ed essa ha riempito la terra.
La sua ombra copriva le montagne
e i suoi rami i cedri più alti.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.
Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
È stata data alle fiamme, è stata recisa:
essi periranno alla minaccia del tuo volto.
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Signore, Dio degli eserciti, fa' che ritorniamo,
fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

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