domenica 2 luglio 2017

Accogliere

Chi accoglie voi, accoglie me" (Mt 10,40)

Da qualche giorno la parola "accogliere" è al centro delle mie meditazioni mattutine.
Ieri Abramo ha accolto i tre forestieri, che si sono presentati nell'ora più calda del giorno davanti all'ingresso della sua tenda,mentre era intento molto probabilmente a riposarsi.
La vista dei tre uomini, crea un movimento vitale nella casa di Abramo e Sara, due anziani che passano da un'immobilità, una paralisi della vita che volge al tramonto, ad un un ritmo sempre più incalzante di gioia e di servizio per quegli ospiti inaspettati e sconosciuti.
I tre diventano uno, il Signore, che è venuto a donare in cambio dell'accoglienza una speranza , una certezza di vita nuova , di eternità.
Il tema dell'accoglienza,ieri era ripreso nel vangelo, dove ad accogliere Gesù è un centurione, senza che gli ammazzi il vitello grasso, risparmiandogli persino la fatica del percorso per arrivare a casa sua a guarire il suo servo.
Si accoglie Gesù credendo alla Sua Parola e il miracolo accade.
Poi è la volta della suocera di Pietro che non chiede niente ma che Gesù accoglie nel suo cuore facendosi carico dei suoi bisogni e e di quelli degli ospiti della casa.
In quel momento l'Ospite è Lui ed è Lui che rende capaci di accoglierLo.
Non dobbiamo dimenticarlo.

Oggi le parole del vangelo di primo acchito ci sconcertano e ci fanno un po' paura.
(Mt 10,37-38)
"Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me."

Come Dio può pretendere questo totale asservimento alla Sua persona?
Un tempo questi passi li saltavo perchè non mi piacevano e non li capivo.
Ma oggi tutto mi sembra più chiaro perchè mi tornano in mente le parole di Paolo " Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi." (2 Cor 4,7)
Il tema quindi del giorno è il tesoro, da scoprire e da accogliere.
È l'amore di Dio che, se accolto,
saremo capaci anche di darlo agli altri. Accogliendo tutti i Gesù che incontriamo sulla nostra strada, osppitandoli nelle nostre case e nei nostri cuori, riprenderemo vita come un serbatoio che solo se eroga acqua la prende pulita e realizza la sua funzione.
Gesù ci invita a prendere la nostra croce ( che scaraventerenmo volentieri lontano da noi), facendoci carico del nostro piccolo pezzo di legno, il nostro braccio anchilosato, il nostro piccolo amore, incapace di abbracci per metterci alla sua sequela.
Quando le nostre braccia saranno le sue, come avviene in ogni consacrazione Eucaristica e il nostro corpo il Suo, saremo capaci di fare cose grandi, più grandi di noi, impensabili, e saremo in grado di amare meglio e di più non solo i nostri più intimi amici, parenti, conoscenti, ma tutti i fratelli che sono dentro il Suo cuore misericordioso di Padre, di Madre, di Fratello, di Sposo.

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