VANGELO (Lc 9,57-62)
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù:
«Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le
loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo
non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore
Leggendo il Vangelo non
ho potuto fare a meno di pensare a te Maria, la madre che Gesù ci ha
consegnato, regalato, affidato sotto la croce.
Il suo capo quante volte lo poggiò sul tuo seno, quante volte lo hai stretto a te!
Nella gioia e nel dolore...
Per questo oggi a te rivolgo i miei occhi e tendo le mani.
Non pensavo che fossi
così importante per la mia vita, anche se ti porto nel nome che i
miei mi dettero per mettermi sotto la tua protezione.
Questo nome accomuna noi
tre sorelle che a volte non abbiamo niente da dirci e viviamo lontane
fisicamente e non solo.
Ma tu Maria ci ricordi
quell'unica matrice da cui siamo state tratte, il rosario che pendeva
a capo del letto dei nostri genitori e il voto di mamma per la
salvezza delle nostre anime( ogni notte un rosario e il sabato tre).
Non dimentico neanche (
come potrei?) i pellegrinaggi che i miei facevano ai tuoi santuari
per implorare grazie, nè la supplica che riuscì a fermare le bombe,
mentre la mia famiglia era in fuga dal fronte, insieme ad altre cento
persone pigiate dentro un casolare, rifugio improvvisato per scampare
al pericolo.
E che dire di quando
scoppiavano i temporali e nonna Antonietta con la corona in mano ci
invitava a salire nel grande lettone e unirci alla sua preghiera?
Tu madre, sei stata il rifugio, la forza di quelli che mi hanno
preceduto.
Alla laurea mi regalarono
un rosario d'oro che feci fondere subito, delusa perchè non sapevo che farmene.
Gli studi filosofici mi avevano allontanato dalla sana dottrina.
Fu papà che negli ultimi
anni dolorosi della sua lunga vita mi parlò di te e mi fece tornare
la nostalgia di quanto fosse importante rivolgersi a te nei momenti
di bisogno.
Nelle sue mani, quando
morì, misi il mio primo rosario pregato con il cuore, un rosario di
legno d'ulivo che un'amica mi regalò, caldo di preghiere e di fede.
Da lì avevo cominciato
io a relazionarmi con te che pensavo fossi un optional, dopo aver
passato al vaglio per tutta la vita le cose importanti, separandole
da quelle inutili.
E tu madre sei capitata
nel materiale di scarto negli anni del mio esilio, della grande
tribolazione, della ricerca con le unghie e con i denti del tesoro
nascosto nel mio cuore diventato di pietra.
Poi un giorno mi resi
conto che non basta conoscere il re per entrare nella sua casa.
Così mi rivolsi a te, perchè non mi riusciva più di capire Gesù.
"Una madre
sicuramente conosce meglio di tutti il figlio!” mi dissi e
ricominciai da quel Kàire, "Rallegrati" che ancora oggi sento risuonare
nella mia vita quando il cielo si oscura e la prova si prolunga più
del dovuto.
Tu Maria sei stata la
battistrada di un cammino di luce, di pace, di ascolto e di
preghiera, cammino di fede dove lo Spirito continua a fecondare la
terra che tu mi insegni a coltivare.
Maria non so come farei a
vivere il Vangelo, specie quando le parole di Gesù sono forti,
esigenti come quelle di oggi, se non ci fossi tu che mi ricordi tutto
quello che Gesù ti comunicò anche quando era fisicamente lontano.
Come potrebbe una madre
non sapere, dimenticare, non partecipare alle gioie e ai dolori del
figlio, come potrebbe non capire il significato nascosto delle
parabole, tu la prima figlia, la prima piccola del regno destinata a
diventarne regina?
Voglio affidare questa
mattina a te Maria la mia preghiera per essere capace di lasciare
tutto e seguire Gesù, continuando a esercitare il mio ruolo...
... di
sposa, di madre, sorella, amica...
... ma soprattutto figlia di Dio, che non
è un ruolo ma un'identità, che mi fa vivere con gli occhi fissi all'infinito senza fermarmi
all'orizzonte.
Nessun commento:
Posta un commento