Sfogliando il diario....
"Voi
siete un dono dello Spirito alla Chiesa” ha detto S.E.Mons.Enrico
Solmi, all'inizio della messa conclusiva del convegno " Maschio
e femmina li creò" (Gn 1,27) , indetto dalla C.E.I. a Bagni di
Nocera Umbra(Pg) dal 23 al 26 aprile 2014, rivolgendosi alle coppie
in tante lì convenute.
Un
brivido di piacere mi ha percorso la schiena, un fremito di
commozione mi ha inumidito gli occhi, perché mai mi ero sentita così
gratificata da quello che sembrava ad una considerazione superficiale
ed affrettata, un saluto scontato, condito di belle parole.
Il
Vescovo di Parma, Presidente della Commissione Episcopale Famiglia e
Vita, aveva esordito dicendo che, alla fine di un convegno di quella
portata non si sentiva di aggiungere niente di più e di meglio,
perché tutto era stato detto nella forma e nella sostanza,
considerando sia la qualità dei relatori sia gli argomenti trattati.
Come
i discepoli di Emmaus man mano gli occhi ci si sono aperti e lo
abbiamo riconosciuto nella consapevolezza del limite che apre le
porte all'altro, e ti rende capace di accogliere lo Spirito di Cristo
nella sua interezza.
Dopo
aver ricevuto il mandato "Andate in tutto il mondo e portate il
Vangelo ad ogni creatura", parole dette da Gesù, come recita il
Vangelo di Marco (Mc 16,9-15) letto
sabato prima di ripartire, era naturale rispondere
"Non
possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato".(At 4,20)
.
Tutti
quelli che, come noi, avevano avuto la grazia di stare lì in quei
tre giorni di passione e di fatica, di mortificazione della carne e
di appagamento dello spirito, nell'apertura della mente e del cuore
all'annuncio della buona notizia dell'amore che salva, avrebbero
sottoscritto quelle parole.
Che
la differenza sessuale parte da una mancanza, da un limite che nella
relazione con l'altro diventa feconda, non mi era mai stato così
chiaro.
Gesù,
il figlio di Dio la scelse come opportunità imprescindibile per
trasformare l'amore umano in cosa divina.
Suor
Benedetta, commentando il Cantico dei Cantici, nelle lodi del mattino
ci aveva fatto volare mostrando nell'amore umano le sublimità dello
Spirito.
Sulla
via del ritorno ripensavamo al commiato di mons.Solmi, "Vi
ringrazio perchè siete un dono dello Spirito alla Chiesa"..parole
che ci hanno confortato e fatto paura,che rimandavano ad un impegno
doveroso, serio e imprescindibile, mentre la strada tortuosa che ci
aveva portato a fonte Angelica "Le terme del Papa" ce la
lasciavamo alle spalle.
La
prima volta che la percorremmo mi colpirono le case distrutte dal
terremoto, la vita che attorno a quelle case stava lì risorgendo,
nei numerosi cantieri aperti per ricostruirle.
Mi
tornavano in mente quelle macerie e le associavo a quelle che hanno
spesso offuscato il dono dello Spirito del nostro matrimonio, alla
nostra casa di oggi che fa acqua da tutte le parti, casa con tante
crepe, spifferi, piccoli e grandi, ma una casa dove volevamo tornare
per condividere quello che c'era nell'intimità di quel luogo che ci
continua a dare sicurezza, ci accoglie ci mette al riparo da tante
insidie.
Pensavo
che affidare a noi l'annuncio, coppia avanti negli anni, con tanti
problemi fisici e relazionali irrisolti, era pura follia e a noi
sembrava di usurpare un ruolo, un'identità che eravamo lontani
dall'avere.
Noi,
coppia senza bollino, tra tante famiglie più giovani, più
preparate, più entusiaste, fiori dei campi in primavera, avevamo
carpito qualcosa che non ci apparteneva, perché eravamo ancora e
forse per sempre incapaci di comunicare, sentirci un cuor solo e
un'anima sola.
Coppia
"sgarrupata" che si era rubata e continuava a rubarsi
frammenti di paradiso.
Ma
le parole di Gesù erano inequivocabili e nascevano in un contesto
di incredulità. Nessuno infatti nel Vangelo di Marco, pur avendolo
incontrato, credeva che fosse risorto dei morti.
Ci
siamo ricordati il dialogo che Gesù ha con Pietro: "Mi ami tu
più di costoro?" Per tre volte la stessa risposta umile e
contrita: "Lo sai Signore che non ne sono capace. Ti amo come so
amare ."
Per
tre volte lo stesso mandato: “Pasci le mie pecore”.
"Lo
sai quanto siamo imperfetti, quant'è piccolo il nostro amore"
avremmo risposto.
Eppure
la parola di Dio la riconosci quando ti fa fare un sussulto, perché
lo vedi lo tocchi, lo senti e nelle sue piaghe riconosci le tue.
"Si
Signore ti diamo il nostro piccolo amore, i nostri vasi sbrecciati,
lesionati, informi.
Riempili,
continua a riempirli con parole di vita,
Manda il tuo Spirito per moltiplicare le nostre deboli forze
e portare al mondo la bellezza
dell'essere sposi
maschio e femmina,
limitati,
bisognosi l'uno dell'altro.
Con
la nostalgia dell'inizio impressa nel cuore.
La
meraviglia dell'appartenenza l'uno all'altro
in te
nostro Signore e
nostro Dio."
2 commenti:
Bello e chiarificatore di quanto ascoltato in questo convegno. Attraverso le tue parole possiamo comprendere meglio la ricchezza che scaturisce dal rapporto di questa vita insieme "maschio e femmina li creò".
Sereno giorno a te e a Gianni!
Vi abbraccio con tanto affetto!
Bellissima la preghiera ^__^
Che il Signore protegga e dia sempre luce e protezione alle nostre famiglie e a quelle che verranno. Un grande abbraccio cara Antonietta ^_^
Posta un commento