Sfogliando
il diario
90
anni
1
gennaio 2003 ore 0, 37
La
festa è finita, gli invitati sono tornati a casa.
In
questa atmosfera silenziosa e ovattata dove giungono da lontano gli
ultimi spari di una festa che non vorrebbe mai finire, sono qui nel
letto a pensare.
Questa
notte gli spari li ho visti seduta su una poltrona, dietro i vetri
della sala, stretta stretta a Giovanni, che, stupito, seguiva i
colori e i rumori che si avvicendavano nel cielo.
Anche
se non abbiamo fatto niente di speciale, pure è stata una bella
serata, con papà a capotavola e la torta piccina con su scritto90
così grande che mi ha fatto paura.
90
anni, quanti sono!
Quanti
mi sono sembrati, se li misuro con i miei, che già mi sembrano
tanti!
Ogni
anno è fatto di mesi, di giorni, di ore, di minuti, di attimi.
Quante
gioie, quanti dolori, quanta fatica nel procedere sulla strada
maestra!
Papà
ricordava la guerra, questa sera: la prima guerra mondiale, la
rivoluzione fascista, la seconda guerra mondiale a cui lui pure ha
partecipato.
La
guerra è fatta di bombe, di esplosioni, di paura.
Questa
notte la gente, per divertirsi, ha colorato i rumori di morte, ha
cambiato i connotati ai colpi crudeli e non ha potuto fare a meno di
giocare con il fuoco.
Tanti
soldi, tante energie per ricreare l’atmosfera che a mio padre un
tempo fece paura e che stasera ha fatto sgranare gli occhi a
Giovanni.
L’uomo
non sa fare altro che giocare con il fuoco e non sa che finirà
irrimediabilmente per bruciarsi.
In
questa notte penso a mio padre che ha compiuto 90 anni e ha tante
cose da raccontare, penso a chi non ha ricordi e se li deve
inventare.
Papà
31
dicembre 1912-12 luglio 2004
Quando
un uomo giusto e sazio di anni muore, non ci sono parole che servono
per riempire ciò che lui ha provveduto a riempire e a lasciare
colmo.
Vogliamo
ringraziare il Signore per papà, un uomo che non ha bisogno di chi
aggiunga qualcosa di più di quanto egli stesso non abbia
testimoniato con la sua vita.
Del
tempo che ci ha concesso per apprezzare fino in fondo quale grande
dono ci ha fatto, benediciamo e lodiamo Dio, che ha ispirato i suoi
pensieri, le sue parole, le sue azioni.
Chiediamo
a Lui di poter conservare saldi nel nostro cuore i valori che papà
ci ha trasmesso: il più prezioso dei quali è quello di una famiglia
unita nell’amore.
Appuntamenti
La fede ci fece incontrare prima che partisse.
Era bello, negli ultimi tempi parlare di quante volte il Signore attraverso la Madre ci rispondeva.
Facevamo a gara per raccontarcelo, lui cieco e ancorato alla sedia si dispiaceva per me che ero giovane e che anzitempo ero stata chiamata a soffrire.
Parlavamo del viaggio che si accingeva a fare come fosse cosa normale, anzi necessaria.
"Una pianta , quando è piccola, si mette in un piccolo vaso, poi, man mano che cresce si mette in un vaso più grande" gli dicevo.
"Ma arriva il momento che non ci sono più vasi che possano contenerla e deve essere piantata in un grande giardino" concludeva lui.
Nelle mani gli ho messo il mio rosario di legno, perchè potessimo insieme continuare a pregare.
Era quello che una persona di fede, conoscendo la mia avversione viscerale con questa devozione, in chiesa se lo sfilò dalle mani, e me lo diede con l'augurio che potessi trovarvi conforto, consolazione, forza, intimità più profonda con il mistero di Dio e con sua madre, chiamata per prima ad accoglierlo e a viverlo.
Dai grani di quel rosario si sprigionava un calore profondo, rassicurante, intenso quando pensavo a quante persone erano in quei grani, con le loro storie di sofferenza e di morte... quante speranze, quante invocazioni d'aiuto, quanti atti di fede!
In quel legno d'ulivo c'era la passione dell'uomo e la compassione di Dio, c'era l'amore messo in circolo dal sì di Maria, diventata pian piano la nostra compagna di viaggio, mia e di papà, la nostra infermiera notturna, la via privilegiata e sicura per entrare nella casa del Padre attraverso il cuore del Figlio.
Quando la notte non riesco a dormire mi aggrappo a quel rosario che misi tra le dita di papà, quando ci lasciò.
Ogni notte la scala diventa più salda e sicura, ogni notte mi guadagno un pezzetto di cielo, mentre lui mi stende la mano.
Appuntamenti
12 luglio 2010
Cinque anni dopo la morte di mio fratello, lo stesso giorno, papà è andato a raggiungerlo, come se si fossero dati appuntamento per una vacanza.
La fede ci fece incontrare prima che partisse.
Era bello, negli ultimi tempi parlare di quante volte il Signore attraverso la Madre ci rispondeva.
Facevamo a gara per raccontarcelo, lui cieco e ancorato alla sedia si dispiaceva per me che ero giovane e che anzitempo ero stata chiamata a soffrire.
Parlavamo del viaggio che si accingeva a fare come fosse cosa normale, anzi necessaria.
"Una pianta , quando è piccola, si mette in un piccolo vaso, poi, man mano che cresce si mette in un vaso più grande" gli dicevo.
"Ma arriva il momento che non ci sono più vasi che possano contenerla e deve essere piantata in un grande giardino" concludeva lui.
Nelle mani gli ho messo il mio rosario di legno, perchè potessimo insieme continuare a pregare.
Era quello che una persona di fede, conoscendo la mia avversione viscerale con questa devozione, in chiesa se lo sfilò dalle mani, e me lo diede con l'augurio che potessi trovarvi conforto, consolazione, forza, intimità più profonda con il mistero di Dio e con sua madre, chiamata per prima ad accoglierlo e a viverlo.
Dai grani di quel rosario si sprigionava un calore profondo, rassicurante, intenso quando pensavo a quante persone erano in quei grani, con le loro storie di sofferenza e di morte... quante speranze, quante invocazioni d'aiuto, quanti atti di fede!
In quel legno d'ulivo c'era la passione dell'uomo e la compassione di Dio, c'era l'amore messo in circolo dal sì di Maria, diventata pian piano la nostra compagna di viaggio, mia e di papà, la nostra infermiera notturna, la via privilegiata e sicura per entrare nella casa del Padre attraverso il cuore del Figlio.
La scala
31 dicembre 2013Quando la notte non riesco a dormire mi aggrappo a quel rosario che misi tra le dita di papà, quando ci lasciò.
Ogni notte la scala diventa più salda e sicura, ogni notte mi guadagno un pezzetto di cielo, mentre lui mi stende la mano.
3 commenti:
Una buona notte. Buon giorno.
Abbiamo rispolverato entrambi le immagini del passato.
Grazie per avermi regalato un po' della tua vita.
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