martedì 5 gennaio 2010

Sequela






Gv 1,43-51
In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

"Abbiamo trovato il Messia".
Come spiegare il fatto che in così breve tempo i primi chiamati abbiano riconosciuto il Messia?
Anche le parole che hanno sentite da San Giovani l'Immergitore non sono sufficienti a spiegare il fenomeno.
Sul piano umano (umanità di Gesù) non si spiega questo colpo di fulmine tra uomini maturi, per giunta rudi o rozzi lavoratori manuali.
Tutti aspettavano e cercavano il Messia, come d'altronde, tutti gli ebrei (fino ad oggi).
Criteri sociali e/o teologici, che c'erano sicuramente, non spiegano come i primi apostoli lo abbiano recepito subito e in uno sconosciuto senza rilievo.
"Non è questi il figlio del carpentiere ?"
Che ha di speciale Yoshua ben Youssef per essere il nostro messia?

Gv 1,42 Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
Mc 10,21 Gesù fissatolo lo amò
Gv 1,50 E Gesù: "Tu credi solo perché ho detto che ti ho visto sotto
il fico? Vedrai cose ben più grandi di questa.


Molto probabile che per tutti si sia trattato di uno sguardo, di un sentirsi guardati in modo nuovo, di sentirsi amati, per la prima volta, in modo speciale, unico, vero.




3 commenti:

paracchini ha detto...

Ma gli ebrei come vivono Gesù? Nel senso, come lo considerano? E lo considerano? Per i mussulmani Gesù era un profeta, e per gli ebrei?

lucianadal ha detto...

Riccardo: ti rispondo qui, pensando di non sbagliare dicendoti che gli Ebrei, i nostri "fratelli maggiori" non riconoscono Gesù. Per loro non è ancora arrivato! Antonietta ci spiegherà meglio.

lucianadal ha detto...

Uno sguardo, che, come per Zaccheo, ha dilatato il mio cuore! Perchè la vita mi è stata data per far crescere la sensibilità del cuore, perchè io possa operare, in qualunque condizione, perchè la salvezza che Cristo ha portato nel mondo, si diffonda e si comunichi là dove sono. "Voi restate in città" (Lc 24,49)