giovedì 11 maggio 2017

Dio e la storia

" Dio inviò come salvatore per Israele Gesù"
(At 13,23)


Israele sono io, Israele siamo tutti noi per chi non avesse capito.
La cosa che mi colpì, quando partecipai la prima volta ad un incontro di preghiera dove veniva letta la Parola di Dio, è che si parlava di me, che il testo non stava raccontando una storia a me estranea, un evento con cui io non avevo nulla a che fare, ma ero io la persona di cui Dio si prendeva cura.

Una scoperta che dopo un primo e naturale turbamento mi riempì di gioia perchè finalmente avevo trovato l'interlocutore giusto con cui riflettere su tutto ciò che mi era capitato di bello e di brutto nella vita, sul senso da dare ai tanti ricalcoli, cambiamenti di rotta, inversioni di marcia .
La gente che incontriamo va di fretta e in genere è sempre arrabbiata.
Chi avrebbe avuto la pazienza e la voglia e il tempo di fermarsi con me per illuminare la mia notte?
Ci sentiamo sempre più soli in questo mondo confuso e convulso, mondo sinistrato e capovolto, mondo senza più punti di riferimento.
E ne abbiamo bisogno, Dio sa quanto, di fermarci e raccontarci la storia.
Quando Giovanni era piccolo, prima di addormentarsi avevamo preso l'abitudine di raccontarci una storia "vera" una io e una lui.
Il gioco gli piacque anche perchè io, non conoscendo le favole che nessuno mi aveva mai raccontato, conoscevo la storia mia, della mia famiglia e la storia di Gesù.
Storie vincenti se quelle che mi riguardavano le lasciavo illuminare dalla luce di Cristo.
Così spinta dalla necessità di far addormentare un bambino e prendermi cura di lui, quel gioco divenne un'arma potente per riconciliarmi con la mia storia e guardarla con occhi nuovi.
Così cominciò il nostro dire grazie a Dio ogni volta che trovavamo un parcheggio, spuntava il sole o appariva la luna, un grazie quando il televisore che lui voleva scalare per miracolo non lo travolse, grazie a Dio per tutto anche per le formiche che puntualmente ai primi caldi invadevano il terrazzo.
Riconciliarsi con la propria storia fu il tema più appassionante che mi coinvolse in un ritiro con don Cristiano.
Una storia che al posto dei se ( le cose fossero andate in un altro modo) porta a dire "grazie!" per tutto, anche per ciò che avevi bannato.
Dio fa la storia con noi, non ha smesso di lavorare, non si è messo in pensione dopo averci creato.
Dio come ogni genitore responsabile, non si ferma dopo averci messo al mondo.
Il lavoro più duro comincia dopo il primo vagito.
Per non parlare dei nonni.
Mio padre si chiedeva dove trovava il tempo per fare tutto quello che faceva prima di andare in pensione.
Quando le forze ci stanno abbandonando siamo chiamati a fare di più, a spenderci di più per i libri di carne su cui dobbiamo rileggere il vangelo.
Certo che quello che ci succede non è che l'ombra dell'attività di Dio che di amore ne ha da vendere e si è speso fino a morire per noi, prima ancora che glielo chiedessimo

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