Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.( Mt 5,24)
Mi
rendo conto di quanto sia difficile perdonare chi non mi accetta per
quella che sono, chi mi giudica, chi rimette in discussione le mie
certezze acquisite.
Il
mio inferno è quando non sono in armonia con la mia storia e con le
persone che con me l'hanno fatta.
Chiedo
al Signore di appianarmi la strada del perdono, lo supplico perché
mi dia buoni sentimenti e sulla mia bocca metta parole di pace.
Come
posso pensare a quelli che non vedo, alle anime Sante del Purgatorio,
se non riesco qui su questa terra a dare pace, perdono alle persone
che mi hanno offeso?
In
questo momento penso ad un'amica con la quale c'era un po' di
ruggine.
Così
almeno l'ho intesa.
Un
tempo ci parlavamo ogni giorno, ma da mesi non ci parliamo più, da
mesi non ci guardiamo negli occhi, servendoci di questo strumento
formidabile che ci permette, a chilometri di distanza, non solo di
ascoltarci ma anche di vedere l'ambiente in cui uno si muove e anche
tutto ciò che condiziona, favorisce la comprensione, l'accettazione
o il rifiuto di quello che si sta dicendo.
"
Riapro Skype", è un messaggio di riconciliazione.
Questo
lo so ma io non sono pronta.
Sono
pronta a offrire i dolori per le anime del Purgatorio, a fermare le
guerre (ci si sente onnipotenti ma vorrei che mai questo pensiero mi
sfiorasse) , che aprire di nuovo la porta a questa amica tramite
Skype.
Ho
paura di soffrire, ho paura di sentire la non verità di un rapporto.
Ho paura di essere aggredita, non capita. Ho paura delle non verità.
Lo
so Signore che quando ti hanno condannato a morte tu hai smesso di
parlare e il tuo corpo ha parlato per te.
Lo
so, Signore, che il silenzio è più eloquente di qualsiasi discorso,
se uno vede, apre gli occhi.
In
fondo nella Via Crucis tu non parli se non per dire poche ed
essenziali parole.
Me
le voglio ricordare
"Ho
sete!”
“Oggi
sarai con me in Paradiso.”
“Padre
perché mi hai abbandonato?”
“Sia
fatta la tua volontà e non la mia."
“Padre
perdona loro perchè non sanno quello che fanno”
Di
queste l'unica che oggi sento di poter fare mia è “ Ho sete!”
Sete
di te Signore, della tua pace, della tua gioia, del tuo perdono.
Signore
tu sei morto per i nostri peccati, sei morto per i miei no alla vita,
i miei no ai fratelli, la mia durezza di cuore, il mio egoismo, la
mia autosufficienza, il mio orgoglio .
Sei
morto per me e, mentre stavi dando tutto a noi, hai detto:” Ho
sete!”
Di
cosa Signore avevi sete? L' avevi detto anche alla Samaritana che era
andata a prendere l'acqua al pozzo.
Volevi
il suo contenitore, la sua brocca, per riempirla.
Tu
Signore, per placare la tua sete hai bisogno di contenitori, però,
di case che ti accolgano, che ti ospitino, che ti dichiarino
Signore della vita.
Vuoi
la mia brocca Signore?
Eccola!
Non
garantisco che tenga, che sia pulita, non lesionata, capiente quanto
basta.
Non
garantisco nulla Signore, perché sei tu la garanzia del mio sì
all'amore, si al perdono.
(2Cor 5,19)
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione
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