"Voi, dunque,siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste."(Mt 5,48)
"Dio è amore"
scrisse Giovanni, il mio nipotino, all'età di 4 anni, sotto un
disegno che raffigurava un papà, una mamma e un bambino.
Non sapeva ancora
scrivere Giovanni, o almeno io così credevo.
Grande fu la mia sorpresa
nel constatare che con linee incerte aveva scritto l'essenza del
nostro credo.
Intorno ci aveva
disegnato dei raggi gialli, come a indicare che il sole, la luce si
sprigiona da una famiglia costituita da un padre, da una madre, da un
figlio che si tengono per mano.
Mi stupì allora anche il
fatto che il bambino non era messo in mezzo, ma a fianco della coppia.
Quanta scienza, quanta
intelligenza in un bambino, mi trovai a pensare, un bambino profeta a
cui lo Spirito aveva suggerito ciò che aveva trovato scritto di se,
la meraviglia dell'inizio, l'immagine che Dio in lui aveva stampato,
come in ogni uomo del resto.
Giovanni aveva scritto il
sogno, la nostalgia di un amore tutto per lui, aveva pensato che solo
Dio poteva rimettere le cose al posto giusto, visto che gli era nato
da qualche mese un fratellino che gli aveva sottratto il posto
d'onore, il primato, come credeva.
Si sentiva minacciato da
quel fratello che gli era venuto a diminuire l'affetto e le
attenzioni dei genitori, dei nonni e degli zii, essendo stato lui il
primo dei nati nell'ambito della famiglia di cui faceva
parte, da parte del padre, nostro figlio e della madre.
Quel disegno allora mi
sembrò perfetto, perchè non mi soffermai su ciò che mancava, ma su
ciò che c'era.
Oggi, riflettendo sulle
letture mi è tornato in mente quel disegno, dove c'è nascosta una
verità inconfutabile.
Per Dio siamo tutti figli
unici, amati allo stesso modo, destinati tutti a ricevere da Lui lo
stesso indivisibile premio: il suo amore infinito, eterno, gratuito.
L'essere figli di Dio ci
dà l'opportunità di ripensare ai nostri rapporti umani, ai nostri
piccoli e grandi amori, amore di madre, di padre, di figlio di sposo,
di amico.. amori con la graduatoria, amori a termine, troppo spesso,
amori che ci tolgono la pace e ci fanno vivere male.
" Fate questo in
memoria di me" dice Gesù, dopo aver benedetto il pane e il vino
nell'ultima cena, segno del suo corpo offerto e spezzato per noi, del
suo sangue versato per la nostra salvezza.
A chi pensava Gesù
quando ha fatto questo straordinario segno di comunione, seguito dal
suo sacrificio reale, indiscusso, consumato sopra la croce?
Nel suo cuore di carne,
dilatato all'infinito dallo Spirito divino c'eravamo tutti, presenti,
passati e futuri figli di re.
Sotto la croce c'era
Maria, la madre e Giovanni, il discepolo che Gesù amava, o meglio il
discepolo che più degli altri si sentiva amato da Gesù
C'era una coppia, quindi
e il terzo, Gesù, che non era generato ma stava generando la Chiesa.
Il disegno di Giovanni
non è che un capitolo di un racconto, il cui titolo non è da
cambiare, un racconto, una storia vera dove un figlio non deve temere
che ci siano altri fratelli a mangiare alla stessa mensa perchè ce
n'è per tutti, in quanto l'amore di Dio non si misura e la sua casa
è così grande da accoglierci tutti comodamente.
Giovanni il mio nipotino,
che ora è cresciuto, sta rivalutando la straordinaria opportunità
di avere un fratello con cui condividere lo spazio, il tempo e
l'amore dei suoi genitori che, lungi dal diminuire, si moltiplica
quanto più viene spezzato.
Ma quand'anche l'amore
umano venisse meno, l'amore di Dio dura in eterno e su questa
consapevolezza noi dobbiamo fondare ogni relazione.
Perchè solo Lui ci rende
capaci di amare come Lui ci ha amati.
Da soli non andiamo molto
lontano.
I nemici, diventeranno i
nostri amici, quelli che scegliamo di amare come ha fatto Lui per
primo, prima che nascessimo, prima che fossimo pensati dai nostri
genitori.
E quando ci sentiamo
smarriti di fronte ad un impegno così gravoso, rifugiamoci nel suo
cuore misericordioso dove è sicuro ci troveremo tutti quelli che a
parer nostro non meritano alcun perdono.
Faremo nostro il suo
dolore, la sua mendicanza per un amore che aumenta nel momento in cui
lo doni.
Nessun commento:
Posta un commento