venerdì 9 gennaio 2009

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Marco 6,45-52 Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. 
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. 
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: “È un fantasma”, e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio, sono io, non temete!”. Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. 
Ed erano interiormente colmi di stupore, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito. 


Pensarono: “È un fantasma".


Il vangelo di oggi ci parla di quanto sia importante non perdersi di vista, altrimenti si corre il rischio di non riconoscere la persona che diciamo di amare.

Nella I lettera di Giovanni leggiamo che, se uno ama veramente, non ha paura di nulla, perchè il timore è contrario all'amore.

I discepoli, anche se del miracolo dei pani e dei pesci non ci avevano capito granchè, avevano obbedito all'invito del Maestro di salire sulla barca e di precederlo sull'altra riva.

E accadde quello che spesso ci accade, quando il fare ci fa dimenticare la persona per la quale ci stiamo muovendo.

La perdiamo di vista e, nel momento del bisogno, non la riconosciamo, se ci cammina accanto.

Gesù ci vede affaticarci sui remi, anche quando sembra si sia distratto, vede il vento contrario, la nostra paura e ci placa la tempesta dell'anima, il tumulto dei pensieri, riconducendoci a sè con la sua parola.

“Coraggio, sono io, non temete!” e sale sulla nostra barca, e il vento cessa di soffiare.

Se noi abbiamo paura di affondare nei fragili gusci di noce con i quali pretendiamo di attraversare il mare, quando si scatena la tempesta, Lui non si tira indietro.

Affronta con noi il pericolo e lo domina e lo sconfigge, perchè non ha mai perso di vista il Padre e quelli a cui il Padre lo ha mandato.


Perciò si era ritirato a pregare. 

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