venerdì 3 aprile 2020

Solitudine



Meditazioni sulla liturgia  di
venerdì della V settimana di quaresima
Letture:  Ger: 20,10-13; Salmo17 ; Gv 10, 31-42
ore 5.23
 

Sei sempre più solo Signore Gesù, il tuo calvario è questa progressiva solitudine, questo abbandono da parte anche dei tuoi più intimi amici, e se non capisco cosa significhi morire in croce, capisco quanto si soffra a rimanere soli.
Per anni ho combattuto quella che per me e per mia madre fu una malattia, quella della paura di rimanere sole.
Le crisi di panico che ne conseguivano erano devastanti e ci hanno fatto molto soffrire.
Nessuno ci capiva e mamma purtroppo morì senza aver debellato la paura.
A me hai concesso di uscire fuori da questo baratro, mi hai donato la tua Parola che ti rende presente e mi toglie ogni paura.
Oggi più che mai sento quanto sia importante scoprire che tu mai ci hai abbandonato, che sei al nostro fianco come un prode valoroso che combatte per noi e con noi i nemici che attentano alla nostra vita.
Sempre più mi rendo conto della necessità di avere accanto qualcuno che risponda di noi, che ci corrisponda, che risponda alle nostre domande, si faccia carico dei nostri problemi.
Tu Signore hai inventato la famiglia, la coppia perchè facessimo esperienza di amore, ma tu lo sai come sono andate le cose, prescindendo da te.
Le colpe dei nostri padri sono ricadute sulle nostre spalle e oggi noi siamo feriti dagli agguati e dalle incursioni dei briganti che non vogliono che il tuo progetto si realizzi.
Ma io credo in te Signore, di te mi fido e solo in te ripongo ogni mia fiducia.
Sei tu che riempi la mia brocca di vino nuovo, vino della gioia, vino della condivisione e della festa per le nozze celebrate con te che sei il mio Creatore e Signore, sei mio baluardo e mia fortezza, mio potente liberatore.
Quanto ti costò restituirci lo specchio infranto, il luogo in cui noi potessimo guardare la nostra miseria e cercare la luce!
Quanto hai sofferto mio Signore per quei rifiuti alla verità che tu eri venuto a mostrare! 
Perdono Signore per me e per quelli che pensano di poter compensare la propria solitudine con altro che non sia tu.
Mi è di grande aiuto ascoltare, specie in questi ultimi giorni, le parole che dici riguardo al tuo legame con il Padre.
Tu non sei mai stato solo perchè mai ti sei allontanato dalla tua casa, dalla dimora dell'amore.
Noi spesso lo facciamo e per questo siamo infelici.
Aiutaci Signore a non dimenticare mai di essere tuoi figli, che ti prendi cura di noi anche e soprattutto quando ci allontaniamo da casa.

1 commento:

Gus O. ha detto...

La sofferenza sta anche nel fatto che l'uomo ha costretto Dio a salire sulla Croce per perdonare i peccarti passati, presenti e futuri.
Ciao Antonietta.