VANGELO (Lc 3,15-16.21-22)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Leggendo i Vangelo di oggi, non ho potuto fare a meno di ripensare alla trasmissione radiofonica relativa a questo argomento che in modo rocambolesco anni fa lo Spirito Santo ci assemblò, molto meglio di come l'avevamo preparata.
Invece di raccontarvela, ho pensato di riproporvi il POST, se qualcuno ha la pazienza e la voglia di arrivare fino in fondo.
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Leggendo i Vangelo di oggi, non ho potuto fare a meno di ripensare alla trasmissione radiofonica relativa a questo argomento che in modo rocambolesco anni fa lo Spirito Santo ci assemblò, molto meglio di come l'avevamo preparata.
Invece di raccontarvela, ho pensato di riproporvi il POST, se qualcuno ha la pazienza e la voglia di arrivare fino in fondo.
http://www.diocesipescara.it/uffici/comunicazionisociali/radiosperanza/ |
Questa
è la trasmissione che è andata in onda , oggi alle 11, così come la
leggete, grazie all'intervento provvidenziale di Splinder, su cui
volevo postarla prima di uscire di casa.
Questo
imprevedibile folletto, ha sconvolto l'ordine degli interventi miei e
di mio marito, distinti dal carattere (normale-io,corsivo-mio
marito) come li avevamo programmati, per un improvviso e inspiegabile
"copia e incolla dove voglio io". Non
avendo il tempo per recuperare il lavoro preparato, per il blak-out
della stampante, essendo già le 10.45, ho pregato che quello che
andavamo a leggere avesse almeno un senso. Valutate voi.
Io
intanto ringrazio il Signore perchè, anche questa volta, ci ha aiutato
a mettere ordine alle idee , in maniera così inusuale, ma sempre
provvidenziale.
FAMIGLIA :SEGNO DI SPERANZA
Rubrica radiofonica a cura di Gianni e Antonietta
Canto: “Cristo è risorto veramente” (Risorto per amore – CD1)
Dopo aver vissuto il
grande mistero e lo stupore del Natale e dopo aver contemplato assieme
ai magi la natività, ci siamo imbattuti in una festa che ci mostra un
Gesù improvvisamente cresciuto, una festa che ci propone una sorta di
carta d'identità del bambino che abbiamo contemplato, adorato, per
quello che sarà il suo ministero, il suo annuncio, la sua presenza in
mezzo agli uomini.
E' il Padre stesso che
ci presenta il suo figlio prediletto, come suggello della sua alleanza
con l'umanità, e, quasi, ce lo consegna accompagnandolo con una
benedizione.
Il festeggiato si è
fatto grande, il grande sconosciuto delle feste Natalizie si è scomodato
ed si è messo in fila alla cassa, per pagare di persona il dono giusto
per noi.
Il Battesimo di Gesù conclude le feste, perchè il dono sia efficace.
Lui, che si è donato
a noi nella mangiatoia ed è diventato pane nella casa del pane,
Betlemme, è necessario che si faccia battezzare da Giovanni Battista.
Straordinario questo
Dio che si mete in fila con gli altri e aspetta il suo turno per fare
una cosa a prima vista irrazionale, incomprensibile.
Ma, riflettendo,
abbiamo capito che per fare un regalo ti devi mettere nei panni
dell'altro, devi traslocare nei suoi bisogni, nella sua casa e vedere
cosa gli manca.
Il Battesimo prevede tre immersioni nell'acqua; tanti giorni ci vollero prima che Gesù risuscitasse.
Ci siamo chiesti
cosa ha fatto nel frattempo e abbiamo trovato la risposta. E' sceso
negli Inferi, conoscendo la massima distanza dal Padre, per portare la
buona notizia, il dono, anche a quelli che non avevano avuto modo di
conoscerlo.
Canto: “Gioisci figlia di Sion” (Risorto per amore – CD 7)
Quando battezzammo
nostro figlio non ci preoccupammo di approfondire la cosa. Per noi il
Battesimo era il lasciapassare per il Paradiso pensando che a noi nulla
competesse , se non il portarlo in chiesa e fargli una festa.
Ora che don Gino ci ha
affidato le coppie che chiedono il Battesimo per i loro figli è la prima
cosa che diciamo, premettendo che abbiamo una grande esperienza di come
non si devono fare le cose e una piccola ma importante esperienza di
come si devono fare.
Le situazioni, anche le
più pesanti possono trasformarsi in occasione straordinaria di grazia,
se facciamo entrare Gesù nella nostra casa o meglio entriamo nella sua,
che è poi quella in cui ci ha riammesso con il Sacramento
dell'iniziazione cristiana.
Solo 7 anni fa, se ci chiedevano cos'erano i Sacramenti, non avremmo saputo cosa rispondere.
Ora non abbiamo dubbi,
perchè abbiamo sperimentato che essi sono doni che fa Dio all'uomo per
vivere bene su questa terra e trasformare la sua vita mortale in vita
eterna.
Al bimbo si fanno
regali per l'occasione, ma è necessario che qualcuno glieli scarti,
glieli metta in mano, ne conosca le caratteristiche, glieli faccia
usare.
Nel pacco che Dio ci
fa recapitare attraverso i genitori e i padrini quel giorno, c'è
l'occorrente per non smarrirsi, per arrivare sani e salvi a
destinazione.
I genitori e i
padrini hanno il compito di scartare il regalo, di prendere ciò che vi è
contenuto: fede, speranza e carità e mettersi d'impegno per
trasmetterle al piccino , man mano che cresce, adattando le parole
all'età come si fa per il cibo, che all'inizio si dà liquido, poi si
omogenizza, poi si fa in piccoli pezzi perchè il bimbo lo possa
digerire.
Trasmettere la fede,
mantenere viva la speranza, testimoniare l'amore è compito di ogni
genitore, di ogni educatore, di ogni persona che non si accontenta di
fare regali ai propri figli solo a Natale, alla Befana e al compleanno,
ma vuole che ne abbiano a godere tutta la vita.
Con il Battesimo
diventiamo a tutti gli effetti figli di Dio, e non fa differenza che
siamo stati adottati, perchè, a farci caso, anche noi uomini che siamo
cattivi, i figli adottivi li trattiamo meglio di quelli naturali, perchè
si pensa sempre che sono deboli e hanno bisogno.
E siccome Dio é più
buono di noi, abbiamo detto a Giovanni, non chiama aiutanti il giorno di
Natale o della Befana, ma si è messo all'opera Lui stesso per portarci i
regali, da quando Adamo ed Eva, i nostri progenitori si sono
allontanati da casa, dalla sua casa.
Il Signore, con il
sacco pesante sopra le spalle, si è messo alla ricerca dell'uomo. Come
un ladro pasticcione si è dimenticato di cancellare le tracce che
potevano portare a Lui, anzi ha fatto di tutto perchè ci accorgessimo
del suo passaggio. Ha vagato a lungo , ma l'uomo non aveva una casa,
ecco perchè si è lasciato sfuggire tante meraviglie da quel sacco ad
arte bucato.
Ha sparpagliato per l'universo frammenti di paradiso, perchè a tutti venisse voglia di tornarci.
Ogni tanto fuoriusciva,
strada facendo, uno scintillante, una pietra preziosa da quello scrigno
caricato sopra le spalle, un fiore, un sorriso, un abbraccio, una
carezza.
Lui, la Befana del
cielo si è messo in viaggio da quando ha pensato a noi, da quando ha
cominciato a raccontarci le favole per toglierci la paura del buio e
farci sprofondare nel calore delle sue braccia.
Le sue favole sono
tutte scritte nel libro che ci ha consegnato, la Bibbia, ma molte ha
lasciato che le raccontasse il vento, il sole, il mare, tutte le stelle,
perchè ci sono mamme che non ce l'hanno quel libro e i loro figli non
saprebbero dove trovare i segni della presenza di Dio.
Poi i suoi piccoli sono cresciuti e non si sono più accontentati, come capita anche tra noi.
I bambini, man mano che crescono, vogliono sempre di più e i genitori non riescono a tener dietro alle loro richieste.
Dio non ha mai smesso
di lavorare come fanno tutti i papà e le mamme, perchè imparassimo a
usare quanto era suo, senza danneggiarlo, perchè la sua casa , era
destinata ad essere anche la nostra.
Come poteva permettere
che la sciupassimo, quando sapeva che in quella avremmo dovuto abitare
per sempre? Eppure lo abbiamo fatto.
Dove avrebbe potuto deporre i regali se all'uomo non ricostruiva la casa?
Ecco perchè è venuto ad abitare tra noi, perchè nel suo cuore ci ritrovassimo a casa.
Canto: “Cristo è risorto veramente” (Risorto per amore – CD1)
Per questo abbiamo
pensato che, argomento di questo incontro, poteva essere il Dono che ci
porta Lui, contrapposto ai doni che il mondo vuole proporci, il
Battesimo, che ci permette di rientrare nella sua casa, da cui si
allontanarono i nostri progenitori.
In fondo, in questo
tempo che ci siamo lasciati alle spalle, siamo andati in overdose di
regali, fatti e ricevuti, se siamo tra i fortunati.
I piccoli, certo, lo
sono stati, perchè, a distanza ravvicinata, hanno preso i regali da
Babbo Natale e dalla Befana, che hanno poca o nessuna attinenza con
quello di cui vogliamo parlarvi, a meno che non ci sforziamo di trovare
l'aggancio giusto. Ma non è facile, specie se si ha a che fare con dei
bambini.
Fin quando sono
piccini, li si possono un po' imbrogliare e loro, che sono furbi,
volentieri evitano di fare domande imbarazzanti, perchè gli fa comodo
credere che basta scrivere la letterina e promettere di fare i buoni,
per ottenere quello che vogliono.
Il problema è, se
mai, cercare, negli appartamenti dove si vive blindati, isolati dal
mondo, un'apertura, per farci passare i regali. Almeno quelli.
Ma
fuor di metafora un camino o il buco dell'aria condizionata, un balcone
o una scala per arrampicarvisi si trova sempre, anche se è quello di un
nonno, di uno zio, di un amico a cui sta a cuore la riuscita
dell'operazione, che si presta, volendo anche a trasformarsi in uno dei
due personaggi in questione.
Giovanni ha detto,
guardando il ben di Dio che gli era piovuto dal cielo: “ Il prossimo
anno faccio il cattivo, tanto Gesù i regali me li porta lo stesso”.
Tempo addietro la stessa
frase mi era servita per dire che Gesù è buono e che continua a volerci
bene, anche quando facciamo i cattivi. Basta decidere di fare i buoni,
di riaccendere negli occhi gli scintillanti, come chiamiamo la luce che
vi sprizza dentro, quando non siamo arrabbiati.
Meno male che Babbo
Natale, alias nostro figlio, il papà, si è scordato di comprare le pile,
alla pista, l'ennesima, anche se questa è la reclamizzatissima di
hot-wheels, che non entra neanche dentro la sala e l'ha dovuta montare a
casa nostra, in attesa di farle spazio.
Così gli abbiamo potuto dire che non era un caso e che a fare i cattivi non ci si guadagna.
Per le pile ha dovuto
aspettare che riaprissero i negozi il 27, ma poi si è dovuto mettere a
cercare le macchinine che aveva usato, nel frattempo, inventandosi una
pista alternativa sul letto del fratellino.
E ci è voluto un giorno ancora per ritrovarle, seppellite sotto i giocattoli, per poterci fare una gara.
Che il digitale
terrestre, arrivato a casa dei nonni, che poi siamo noi, comprato per
tenerlo buono e fargli vedere i cartoni, quando alla Rai non c'è
Trebisonda, sia andato in corto circuito, non appena attaccata la spina,
ha fatto riflettere anche noi che forse quei soldi li potevamo spendere
in modo più utile e intelligente.
Meno male che, navigando
su Internet, che non è solo una diavoleria, abbiamo trovato questa
storia a proposito della Befana. Almeno siamo riusciti a trasmettergli
qualcosa attinente alla festa in questione.
I Re Magi stavano
andando a Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù. Giunti in
prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni
sulla direzione da prendere.
Bussarono alla porta e
venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada
per andare a Betlemme perchè là era nato il Salvatore. La donna che non
capì dove stessero andando i Re Magi, non seppe dare loro nessuna
indicazione.
I Re Magi chiesero alla vecchietta di unirsi a loro, ma lei rifiutò perchè aveva molto lavoro da sbrigare.
Dopo che i tre Re se
ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di
unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma nonostante li
cercasse per ore ed ore non riuscì a trovarli e allora fermò ogni
bambino per dargli un regalo nella speranza che questo fosse Gesù
Bambino.
E così ogni anno, la
sera dell'Epifania lei si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni
casa dove c'è un bambino per lasciare un regalo, se è stato buono, o del
carbone, se invece ha fatto il cattivo.
Canto:Voglio vedere il tuo volto” (Voglio vedere il tuo volto – CD 1) “
Noi grandi di regali ce ne siamo fatti ben pochi, visto come vanno le cose, non solo per noi.
Da tempo, del resto, il
problema è, non riceverli, ma farli, tra gli spintoni, le luci, la
musica, il sorriso forzato delle commesse, l'ansia di non arrivare.
Da quando il Dono
speciale, inaspettato, straordinario, lo abbiamo trovato la notte della
Befana di 8 anni fa, non possiamo dimenticarcelo, associandolo alle
croci che numerose ci hanno interpellato negli anni precedenti, proprio
nello stesso periodo.
La malattia e la morte, infatti, negli anni, sono venute a visitarci con una puntualità sconvolgente, proprio in quella data.
Non possiamo non
ricordare che la malattia di Antonietta esplose con violenza proprio in
quei giorni, come quella che portò, anni dopo, suo fratello alla morte.
Mio padre il 5 gennaio del 1995 e sua madre i 7 gennaio del 2006 ci hanno lasciato.
Strane coincidenze
che non possiamo non collegare ad un'altra data, quella che ci ha fatto
riconciliare con tutte le feste e ci convince che il Natale non l'ha
inventato il diavolo, come a volte ci scappa di dire quando il mondo ci
risucchia con i suoi finti doveri.
Così scriveva Antonietta sul suo diario, anni addietro, a commento di queste strane coincidenze
Il 5 gennaio del 1977 era la data fatidica, per rimuovere il gesso che mi aveva imbalsamato 10 mesi prima.
Ma ad aspettarmi non c'erano ali che mi facessero librare in volo come una farfalla, finalmente libera dal bozzolo.
Il rumore della sega
elettrica che si muoveva sul mio corpo imbalsamato non disturbava le mie
orecchie, tutte protese a sentire il tonfo di ciò che era diventato
ormai inutile sostegno.
Mi svegliai dal sogno quasi subito.
Perché non riuscivo a stare in piedi?
Questo mi portò la
Befana con un giorno d’anticipo quel 5 gennaio, dopo un anno di
inenarabili sofferenze. Ne dovevo fare di strada per incontrare il dono
giusto, fatto su misura per me, un altro 5 gennaio!
Dovevo mettermi in
viaggio con i Magi e con loro accettare la fatica della ricerca, la
stanchezza del cammino, il tempo dell’attesa.
Loro sono stati i battistrada per incontrarlo.
Era il 5 gennaio del 2000, quando ho visto la stella fermarsi sulla grotta
Il 5 gennaio finalmente sono entrata dentro la grotta!
Erano secoli che camminavo, secoli, non il tempo che dista dal Natale alla Befana…
Mi sono fermata il 5,…il
Signore ha avuto pietà… non mi ha fatto camminare ancora… un giorno
prima sono arrivata, ma Lui era lì ad aspettarmi….
Erano 2000 anni che mi aspettava…nella messa, la sera dell’Epifania.
Ma quel dono che
Antonietta scartò per prima, non lo tenne tutto per sè. Il suo sguardo,
le sue parole, la sua persona, tutto parlava di una luce che la faceva
risplendere.
Così anch'io, incuriosito, mi sono messo in cammino come la Befana della storia che vi abbiamo raccontato.
E adesso siamo qui in
due a parlarvi del fatto che Dio non fa preferenze di persone e che a
tutti è dato di arrivare, contemplare, adorare il Signore: Magi e
pastori, ricchi e poveri, grandi e piccoli.
Grazie a Dio, l’Epifania
tutte le feste non se le porta via, perché, se i doni del mondo
rispettano i calendari, per i suoi, tutti i momenti sono propizi, perché
il tempo, morendo, l’ha trasformato in occasione perenne di grazia.
Non a caso la
liturgia delle feste si conclude con la domenica successiva
all'Epifania, in cui si celebra, il battesimo di Gesù, inizio e
fondamento della festa più grande, preparata da Dio per ogni uomo.
La Chiesa, per paura
che, riponendo in soffitta il Bambinello, ci mettessimo pure ciò che ci
porta, per ricordarci che non c’è momento che non ce lo dia, ce lo
presenta mentre si mischia alla folla, per ricevere da un uomo,
Giovanni, ciò che lui è venuto a portare, rinnovando quel lavacro di
acqua, con lo Spirito su di lui effuso.
“ Tu vieni da me? “ dice Giovanni, quando vede Gesù.
Gesù, nato tra gli
escrementi, in una stalla, a Betlemme, viene da noi, viene incontro
all'uomo, nel fango del fiume Giordano, allora, nella nostre case in
disordine e maleodoranti, ora.
Tu vieni da noi, Gesù,
ci viene da dire, non siamo noi che ti abbiamo scelto, sei tu che mi sei
venuto a cercarci . Che cosa straordinaria, Signore, che tu ti sia
ricordato di noi!
Il regalo è tanto più
bello, quando giunge inaspettato, quando ti accorgi, scartandolo, che è
quello che ti serviva, quello che non osavi nemmeno sperare .
Che bello Signore
continuare, anche ora che siamo diventati grandi, a scartare i tuoi
regali, che non finiscono mai, regali di cui non si butta niente,
neanche il contenitore.
Certo perchè il contenitore che ti sei scelto è di carne e si chiama Maria, la madre che vuoi condividere con noi.
Grazie Signore per tua
madre, grazie della pubblicità gratuita che abbiamo letta sulla Sacra
Scrittura, grazie, perchè non paghiamo un prezzo aggiuntivo per lo
sponsor, anzi il contrario.
Signore quanto sei grande, quanto infinita è la tua misericordia!
“Lui deve crescere e io diminuire” dice Giovanni Battista.
Lo sappiamo, Signore,
che noi dobbiamo diminuire e tu crescere, altrimenti come possiamo
continuare a fare regali ai nostri figli, sì che non rimangano senza
quando diventiamo vecchi o non ci siamo più?
Che straordinaria Befana sei Signore Dio Padre Onnipotente!
Canto: “Cristo è risorto veramente” (Risorto per amore – CD1)
1 commento:
Una bellissima esperienza la vostra. Avevate anche il dialogo con gli ascoltatori?
Bacioni e buonanotte *_*
Posta un commento