La
prima cosa che mi viene in mente di dire è che abbiamo cominciato
con un rosario. Non siamo abituati a dirlo insieme, anzi Gianni non
si ricorda neanche i misteri. Eppure questa volta l'ha fatto, di sua
iniziativa, appena usciti dal caos del traffico.
I
misteri del dolore venerdì ci stavano bene, perchè erano tanti
quelli da cui avremmo voluto fuggire.
La
Madonna ci ha aiutato a vederli con i suoi occhi e ad abbracciarli
con il suo cuore di madre di Dio e madre nostra.
Poi
l'incendio che ci ha fatto deviare, nei pressi di Isernia, il
navigatore che non ci prendeva l'indirizzo di Campitello Matese,
l'idea di esserci persi per i meandri di un luogo sconosciuto.
Eppure
i paesi che indicavano i cartelli stradali evocavano luoghi
conosciuti, teatri di tragedie immani, imprese epiche che mamma
centinaia di volte mi aveva raccontato, quando mi parlava della
guerra, dello sfollamento, del fronte che avevano attraversato
sfidando i tiri incrociati dei nemici, con me nella pancia e papà
ricercato dai tedeschi. Le bombe fischiavano nelle mie orecchie,
mentre leggevo nei cartelloni che quella era la valle del Sangro,
dove ero nata.
Panorama dalla finestra della camera |
doccia per disabili |
particolare |
l'unica dove poteva entrare un
deambulatore, ma non la sedia a rotelle che ce la siamo dovuta
dimenticare, viste le barriere architettoniche insormontabili per un
invalido vero.
accesso esterno dell'albergo |
ingresso interno dell'albergo che ci ha ospitato |
accesso alla sala del convegno |
sala del convegno |
Ci siamo nutriti con quello che il Signore ha messo a nostra
disposizione le persone che con noi condividevano le stesse difficoltà, ma anche e soprattutto lo stesso entusiasmo per la famiglia.
L'alleanza
educativa di cui il convegno si è occupato, noi l'abbiamo
sperimentata, guardando le famiglie come si accudivano e come accudivano noi.
Come
non riconoscere che alla base di ogni gesto gratuito c'era un Amore
più grande? Un Amore che educa.
Eravamo
stanchi, addirittura stremati il giorno dell'arrivo e anche i giorni
seguenti.
“ Siamo
diventati vecchi” ci dicevamo con la mano poggiata su quella
dell'altro, comunicando senza parole gli stessi sentimenti che ci
attraversavano, di ammirazione, di gioia e di pace perchè eravamo
contenti di essere lì a condividere lo stesso panorama di alleanza
educativa che rimaneva impressionato nel nostro cuore.
Poi
a festa finita, la coppia che più ci aveva colpito per la storia di
un affido difficile ci viene incontro per ringraziarci del nostro
sorriso.
Ecco
cosa ci siamo riportati dal convegno: il sorriso, il sorriso di Dio
che ci ha rigenerati nello specchio degli occhi dell'altro.
5 commenti:
Il Rosario è un buon inizio.
Ciao Antonietta.
Grazie per la tua testimonianza. Hai riportato il sorriso: un grande dono.
Paola.
Carissima Antonietta, sei stata così brava a descrivere questi giorni, che leggendo quanto hai scritto, accompagnato poi dalle foto che hai scattato,si ha come l'impressione di essere stata lì con voi al convegno di Campitello Matese.
La tua testimonianza mi aiuta a vedere il mondo con occhi positivi, cercano tutti i giorni di spingerci a credere che non esistono più valori, dalle coppie giovani che vedo lì, non mi sembra che sia così.
Credo come dice padre Gaetano che il bene supera ancora il male, è che il bene non fa rumore.
Il vostro sforzo per partecipare a questo convegno, che è stato grande a causa soprattutto delle tue condizioni di salute, è stato premiato dal sorriso,
il sorriso di Dio.
Grazie Antonietta! Un grande abbraccio!
La prima immagine che vidi di questo post fu il parcheggio. Un po' mi ricordava la base a Campo Imperatore per giungere alla fonte Vetica. Però le montagne non mi quadravano, non erano le stesse.
Comunque sia speriamo sia stato un buon momento per rinsaldare le differenze.
Grazie Antonietta, per il tuo coraggio e per la vostra forza.... mi/ci incoraggi nello sforzo educativo che facciamo giorno per giorno....
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