“…e
anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,35)
“L'anima
mia magnifica il Signore e il mio cuore esulta in Dio mio Salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva, d'ora in poi tutte le
generazioni mi chiameranno beata.
Grandi
cosa ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome” .
Così Maria
rispondeva al saluto della cugina Elisabetta che aveva riconosciuto
in lei la madre di Dio,
“…e
anche a te una spada trafiggerà l’anima” le dice il vecchio
Simeone dopo parole piene di gioia e di speranza.
C'è sempre
una spada che pende sul nostro destino, una spada da cui non possiamo
prescindere, specie quando le cose sembrano andare per il verso
giusto, quando ci sentiamo a posto con gli uomini e con te, quando
osserviamo la legge.
Continuiamo
a bruciare vittime sopra gli altari senza conoscere i destinatari
dell'offerta o senza essere pienamente consapevoli di ciò che
facciamo automaticamente.
“...anche
a te una spada ti trafiggerà l'anima”
Non è una
profezia che ci piace quella che riguarda l'anima, il cuore, la parte
più profonda di noi, una spada che decide ciò che abbiamo di più
caro, lo separa,lo divide da noi.
Quante cose
abbiamo che ci sembrano importanti!
La vita pian
piano ci fa capire la differenza e ci fa dare la priorità a ciò che
dura che rimane saldo.
“...anche
a te una spada ti trafiggerà l'anima”
Una profezia
fatta proprio nel giorno in cui la Sacra Famiglia si presenta a te
per offrire ciò che ha di più prezioso, di più caro ha: il figlio.
Allora
furono sufficienti due colombe per riscattarlo, ma sul Calvario non
ci sarà nessuna sostituzione, come avvenne per Isacco.
Non sono
tutti uguali i sacrifici.
Alcuni non
ci pesano, altri invece ci distruggono, specie quando li dobbiamo
fare per forza o quando sono inaspettati e si aggiungono agli altri e
ci spiazzano e ci lasciano senza parola.
A quel
sacrificio che manca ai tuoi patimenti, Gesù, io sto pensando oggi,
per la redenzione del mondo
Sembra un
controsenso, che tu chieda a noi quello che tu puoi fare da solo
senza fatica.
Ma tu sai di
cosa l'uomo ha bisogno, sai che l'unico modo per partecipare e godere
del dono è collaborare alla sua realizzazione.
Lo sappiamo
che se sbagliamo tu rimedi a tutti i nostri errori e, quando non ne
abbiamo voglia non ci lasci senza mangiare.
Mi viene in
mente quanta gioia c'è nei bambini, quando li chiamo ad aiutarmi per
fare un dolce.
Anche se
fanno pasticci, si divertono, imparano e godono soddisfatti del
nostro sforzo comune, quando poi lo porto in tavola.
Rivestimi
delle armi della luce perché di fronte ai no della vita io possa
continuare a dirti di sì, Signore.
Che io possa
fare buon uso Signore di tutte le occasioni di grazia che mi metti
davanti.
Che io possa
dire come Maria“L'anima mia magnifica il Signore e il mio cuore
esulta in Dio mio Salvatore perchè
grandi
cosa ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome”.
9 commenti:
un saluto, spero tu abbia letto il commento al post precedente....;-)
Una bella meditazione Antonietta in cui si uniscono vita e dolore, e ne viene fuori un dolce da portare in tavola!
Oggi trovo questo sermone dell'abbate san Bernardo.
Il martirio della Vergine ci è trasmesso sia nella profezia di Simeone, che nella recita della Passione del Signore. "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l`anima". Madre benedetta, è proprio vero che una spada trafiggerà la tua anima.
D'altronde solo trafiggendolo si è potuto penetrare nella carne di tuo Figlio. Dopo che il tuo Gesù ha esalato il suo ultimo respiro, la lancia crudele che gli ha aperto il costato, non ha potuto attingere, evidentemente, la sua anima, ma ha trafitto la tua. La sua anima, in effetti, non si trovava più là, ma la tua non si poteva sradicare. Non stupitevi, fratelli, se si dice che Maria è martire nella sua anima. Chi si stupisce dimentica, lui lo sa molto bene, che Paolo ritiene che tra i grandi crimini dei pagani ci sia la mancanza d'amore. Questa mancanza sta lungi dal cuore di Maria, come sta lungi dai suoi piccoli servi.
La Madonna prende coscienza della sua Grandezza.
Ciao Antonietta.
Questa profezia di Simeone, mi ha sempre fatto venire i brividi, pensando a Maria ai piedi della croce.
Ciao Anto, buona domenica nel Signore!
grazie per la tua precisazione sulla foto cmq avevo linkato il tuo post che spiegava molto bene ;-) se passi c'è una fettina di torta! ciao
C'era uan volta Splinder è su Google +
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Non ti risultano gli aggiornamenti perché non hai cambiato il link del blog.
La tua riflessione è molto bella Anto, Il "Magnificat" è la mia preghiera preferita.
Un abbraccio grande! :)
Anto, passa da me c'è un regalino1♥
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