Quando siamo tornati dalle vacanze avevamo tanti panni da lavare e tante cose da raccontare.
Siamo andati dietro alle priorità che non è stata solo quella di rimettere in sesto il guardaroba, quanto quella di riapprovvigionare il frigorifero e tentare la rianimazione del basilico e di altre piante particolarmente provate da giorni di perdurata arsura.
Il primo a chiederci cosa avevamo fatto a Loreto è stato Giovanni.
Gli ho detto, dopo un momento di comprensibile imbarazzo, (un bambino come avrebbe potuto capire?), che ci eravamo messi in ascolto di quello che il Signore voleva dirci, avevamo parlato con Lui per tutto il tempo.
"E di me non avete parlato?"
" Poco, ma per te e per Emanuele e per tutti i bambini del mondo, sì tanto".
Chissà cosa ha capito! Ma, per spiegare, abbiamo bisogno di vivere la bella notizia dell'amore che salva, perchè anche lui se ne innamori.
Intanto lo abbiamo portato a casa di Maria,che meglio di noi, gli avrebbe spiegato cosa significa mettersi in ascolto.
Poi siamo andati alla preghiera del gruppo dove giustamente ci è stata rivolta la stessa domanda.
A me è venuto spontaneo dire che eravamo andati a farci ripulire i gioielli di famiglia, perchè tornassero all'antico splendore.
In effetti l'azione del Gioiellere è stata magistrale, come sempre ci accade quando, a mediare la Parola, è don Renzo Bonetti.
Ritorni a casa contento perchè riesce sempre a ridare luce e valore al Sacramento che ci unisce e che per fortuna non scade mai.
A casa ci siamo prefissi di non cedere alla tentazione di starcene per conto nostro (il più grave peccato contro lo Spirito Santo), decidendo di riprendere la sana abitudine di fermarci insieme solo noi due, davanti al Signore, almeno una volta al giorno.
Abbiamo scelto di pregare le lodi, al mattino e/o alla sera, unendoci spiritualmente a tutta la Chiesa.
La cosa straordinaria è che, in modo del tutto inaspettato, il Signore sul comodino ci ha fatto trovare il libro smarrito delle lodi che 10 anni fa regalai a Gianni.
Io avevo quello sul quale Franco aveva tante volte pregato con i suoi lupetti scout : il seme che lasciò qui, quando andò ad abitare con la sua sposa nella casa di fronte.
E dire che quando siamo arrivati a Loreto ci sentivamo pozzanghere sporche e maleodoranti.
"Datemi da bere" è stato il leit motiv di tutte le catechesi, partendo dall'incontro di Gesù con la Samaritana.
"Se tu sapessi chi ti chiede da bere...."
Eravamo assetati e lui ci chiedeva da bere...
Cosa potevamo dargli se non i nostri contenitori sbrecciati, incrinati, ingrommati...cosa?
Un po' d'acqua sicuramente l'avremmo rimediata, solo un poco per riprendere il cammino nel nostro deserto senza parole.
Scavare, ecco cosa eravamo stati chiamati a fare, perchè si sa che, se scavi trovi sempre l'acqua pulita, anche se devi faticare come una bestia, faticare tutta la vita perchè il pozzo non si richiuda.
Ma si sa che il Signore non scherza e fa quello che dice.
La prima zappata l'abbiamo data noi, con il nostro sì a ricominciare, la risposta a quel "sitio" che ci veniva dal crocifisso.
La Grazia del Sacramento delle Nozze ha cominciato a piovere a fiumi, inondando tutte le coppie presenti al convegno.
Ci siamo visti rappresentati nell'icona appoggiata ai piedi dell'altare.
Eravamo noi che Gesù stava trasformando in pane e vino sulla mensa eucaristica del mondo.
Abbiamo detto che valeva la pena, con un così grande alleato, impegnarci per aiutare lo Spirito Santo ad riaprire tutti i pozzi chiusi.
Quanti matrimoni da disseppellire, quanti gioielli di famiglia da far brillare!
Per saperne di più e farci le vacanze invernali, ci siamo iscritti per tempo al Convegno di approfondimento Teologico ed Esperienziale della Grazia Sacramentale del Matrimonio che si terrà dal 2 al 5 Gennaio 2012 a Sacrofano – Roma
I tabernacoli di Dio si sono messi in cammino
4 commenti:
Anto , mi piace molto questo passaggio della tuo resoconto-riflessione:
eravamo andati a farci ripulire i gioielli di famiglia, perchè tornassero all'antico splendore.
Bellissima metafora dei valori della famiglia
Grazie amica...
Una vacanza in cammino alla ricerca della vera Fonte.
Questa mattina c'era una famiglia lì all'ospedale. Padre malato sulla sedia a rotelle. Madre e figlia. Ci dissero come questa malattia li ha riavvicinati, prima a casa discutevano e litigavano sempre invece ora avevano riscoperto gli affetti e l'amore.
La mamma di Raffaela invece con il suo sguardo perso nel vuoto mi prese la mano e me la teneva stetta con la sua e con questo gesto, lento, lungo, ci parlava. Ci parlava con un gesto fatto di silenzio. Era preghiera.
Grazie Antonietta per il tuo racconto che è partecipazione.
Non ci sono parole adatte a spiegarti come i tuoi commenti/riflessioni incidono nel mio cuore. E' molto bello pregare insieme. Io e Paolo lo facciamo solo in rare occasioni es. quando siamo in macchina, allora diciamo il rosario. Per arrivare a Milano dalla mia mamma ce ne vogliono due! E poi insieme ai nostri figli e nipoti prima di mangiare. Sì, sarebbe molto bello dire Lodi e magari qualcos'altro, noi due. Va beh, non è ancora detta l'ultima parola! Ciao e Buona domenica!
Possiamo solo confermare che abbiamo condiviso con voi la Gioia di essere stati presenti, insieme alle altre coppie di sposi uniti con il sigillo del Signore nel Sacramento del Matrimonio, alle meraviglie che Lui avevamo già preparato per ogni sposo.
Un abbraccio fraterno
Roberto e Luana
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