Corso Base Formazione
Operatori Pastorale Familiare
"Maschio e femmina
li creò"
In un pomeriggio uggioso
di una domenica qualsiasi, che, a sentire i giornali, si distingueva
per le partite di calcio a porte chiuse, a seguito dei fatti
efferati, senza fumogeni, bombe carta e striscioni, in uno stadio a
porte aperte, colmo di spettatori attenti e disciplinati, con lo
Spirito che faceva da custode, guida e maestro, don Giuseppe di
Virgilio, reduce da un lutto recentissimo e febbricitante, ha
infiammato noi coppie e tutti gli operatori di Pastorale famigliare,
con il sacro fuoco dello Spirito e ci ha introdotto nella sala
segreta del Re.
Il Cantico dei Cantici,
letto e commentato dal relatore, non poteva che infiammarci ancora di
più sull'amore che Dio nutre per noi, ma soprattutto per l'amore che
a noi sposi è dato di sperimentare in pienezza. Un amore fatto di
baci e di carezze, di sguardi e di parole, di lamento e di passione,
di attesa e di conquista, di un cercarsi e incontrarsi di un fermarsi
e ricominciare a fuggire.
Aveva esordito dicendo
che il tempo non potevamo ancora sprecarlo ad imporre qualcosa che
sembra riguardare solo i preti e i volontari del sacrificio e della
morte. Ha aggiunto che, per convincere, bisogna far inamorare la
gente di Gesù, di Dio, della sua Parola.
Solo l'amore può
giustificare scelte che ai più sembrano insensate.L'amore di cui è
informata la Parola, il libro Sacro dove l'amore si chiama Gesù, che
sperimenta l'accoglienza da parte di in una famiglia sui generis,
quella di Maria e Giuseppe, e la non accoglienza da parte della sua
gente. "Nessuno è profeta in patria", sarà l'amara
constatazione che lo porterà lontano da casa.
Amore donato, amore
tradito. Amore cercato, amore crocifisso.
Straordinario questo Dio
che sconvolge gli schemi, facendo partorire prima l'uomo... che
pazzia, poi chiedere a Maria se voleva con lui ricominciare tutto da
capo.
Così lo Spirito che
diede vita all'uomo e poi alla donna, fecondò Maria, la sposa che
doveva parorire lo sposo. Ma lo sposo doveva morire per dare la
possibilità all'uomo e alla donna di partorire insieme l'altro da
sè, facendo una cosa nuova e irripetibile: il figlio.
Crescete e moltiplicatevi
disse Dio alla prima coppia, ma la moltiplicazione non era numerica,
era di qualità; i fatti dimostrano che non basta mettere al mondo
dei figli perchè vivano.
Caino uccise Abele, e la
storia così cominciò il suo degrado.
Lo Sposo doveva effondere
il Suo Spirito perchè la vita durasse in eterno e la discendenza non
si limitasse solo i primogeniti. Con la morte di Cristo siamo
diventati tutti eredi e non ci dobbiamo rubare la primogenitura per
un piatto di lenticchie.
1 commento:
... facendo partorire l'AMORE prima nell'uomo Giuseppe che doveva A.C.COGLIERE l'AMORE di una DONNA per un DIO fuori gli SCHEMI umani.
Come A.D.AMO che preFERI' seguire EVA e non chiedere a DIO di essere PER DONATO per aver mangiato, in BUONA FEDE, tutto quello che
la DONNA gli metteva AFFIANCO.
Il PRIMO uMANO è CAINO.
Adamo e Eva CUSTODISCONO la VERITA' Primordiale.
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