venerdì 1 giugno 2012

Ora conviene ascoltare il successore di Pietro

 
 MILANO 2012. APPUNTI DI VIAGGIO 1 giugno - 5
   
ORA CONVIENE ASCOLTARE IL SUCCESSORE DI PIETRO
Le giornate del Convegno teologico pastorale si stanno esaurendo, e certamente dovremo rileggere e riascoltare con più attenzione molti degli interventi magisteriali tenuti in queste giornate; ogni incontro è stato una miniera di notizie, di dati, di indicazioni su cui le nostre associazioni, le nostre comunità parrocchiali, le nostre famiglie, le nostre Chiese dovranno ritornare nei prossimi mesi.
Tra le cose più belle di tutte le esperienze e le parole di queste giornate, a me resta l’incontro più semplice che ho potuto sperimentare, cioè l’accoglienza nella mia famiglia di una coppia di sposi che vengono dal Sudamerica. Questa pacifica invasione della mia casa ha portato me, mia moglie, i miei figli a sperimentare la bellezza e la concretezza dell’apertura e dell’accoglienza della famiglia, anche in giorni frenetici come questi. Condividere i pasti, i viaggi in metropolitana, i risvegli mattutini familiari e qualche cena con due persone – parlando solo “spagnolo”, o meglio, “itagnolo”, visto che nessuno di noi, in casa, conosce bene lo spagnolo!!! – mi ha fatto capire che, ben prima delle teorie, ben più importanti delle riflessioni sistematiche, la famiglia costruisce il proprio destino e la propria felicità nella relazione, nella sfida dell’altro, diverso da te, spesso un po’ scomodo, ma assolutamente bello, perché ti chiama alla relazione.
E anche queste brevi notizie di vita quotidiana dai saloni della Fiera di Milano si vanno esaurendo, perché sta finalmente arrivando il successore di Pietro, a confermare la nostra fede e a testimoniare, con la sua lucida parola, quanto la Chiesa universale voglia e possa essere vicina ad ogni famiglia. Largo all’ascolto delle parole di Benedetto XVI, quindi, pronti a raccogliere un mandato che renda questa nuove “cinque giornate di Milano” un punto di partenza per rendere più umana e più vera la vita quotidiana delle nostre famiglie, del nostro lavoro, del nostro Paese. E sarà festa vera.
Francesco Belletti 
 

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