mercoledì 12 dicembre 2018

"Quanti sperano nel Signore corrono senza affanno".( Is 40,31)

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"Quanti sperano nel Signore corrono senza affanno". (Is 40,31)

Benedici il Signore anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici.
Benedici Signore questo tempo che mi doni di vivere.
Benedici i miei pensieri.
Benedici i miei dubbi, le mie paure, benedici il mio smarrimento, Signore, di fronte a tutto quello che mi accade.
Benedici la gioia e il dolore, la salute e la malattia, la giovinezza e la vecchiaia, la morte e la vita, la rinuncia, il sacrificio.
Benedici Signore i nostri sì, anche quando non sono convinti e confermati con le opere.
Benedici gli smarrimenti davanti al venir meno delle forze, delle capacità della mente, benedici Signore anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici.
Ti voglio lodare, ringraziare perché sei un Dio buono, non hai considerato un tesoro geloso la tua potenza, la tua grandezza, ma hai voluto donarla a noi, perché mi hai generato e noi siamo tuoi.
Se guardo il cielo opera delle tue dita, chi è l'uomo perché te ne curi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato, tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Signore chi sono io perché tu mi presti ascolto?
Sono polvere, sono piccola, sono niente di fronte alla grandezza dell'universo.
Ma io sento che tu sei qui vicino a me, in questa mano che non si vuole arrendere a scrivere di te, a scrivere le tue meraviglie, non si vuole arrendere anche se mi fa male, mi si addormenta, diventa di legno.
Mi chiedo come farò a cantare le tue lodi quando cesseranno di funzionare i miei occhi e le mie mani giaceranno inerti, quando la mia mente non ricorderà più nulla e il mio corpo giacerà immobile.
Come farò a testimoniare il tuo amore quando la bocca non emetterà più alcun suono, quando la vita abbandonerà pian piano ogni organo e il cuore rallenterà i suoi battiti?
Come potrò dire al mio Signore grazie, come potrò al mondo proclamare che tu solo sei il Signore, come ai miei figli dire “il Signore è grande!” e glorificare il tuo nome?
Come Signore potrò mettermi in comunicazione con te, quando la luce pian piano si attenuerà e sui miei giorni calerà la notte e arriverà l'ora della riconsegna di tutto quanto tu mi hai affidato nella vita?
Veramente tanti sono i tesori che hai messo nelle mie mani, tante le opportunità di crescere, tante quelle per farle fruttare Signore!
Troppo grandi i tuoi pensieri!
Il mio cuore si smarrisce nel tuo mistero d'amore, nel mistero racchiuso nella mia vita.
Ti ringrazio perché mi hai fatto vedere il rovescio della medaglia, mi hai portato per mano a capire la differenza tra bene e male, tra ciò che è importante ciò che non lo è.
Grazie Signore perché mi hai fatto uscire dall'isolamento, mi hai liberato dalla schiavitù del dover essere, mi hai mostrato che non sei un Dio di vendetta, ma un padre di misericordia.
Signore non mi far mancare mai la tua presenza.
Fa' che mai io ti senta lontano, distratto, assente.
Mai Signore percepisca l'abbandono, la solitudine che ha caratterizzato gran parte della mia vita.
Mai Signore io pensi che la mia indegnità sia troppo grande per bussare alla tua porta, per farti entrare nella mia casa.
Mai Signore della vita che io pensi che mi hai abbandonato.
Signore la mano tu sai non riesce a procedere su questo foglio, ma la mia preghiera continua con più fervore nel silenzio e nel raccoglimento di quest'ora, in questo incontro speciale con te e con Maria la madre che non cessa mai di pregare per me e con me.
Ti amo Signore mia forza, mia roccia, mia potente salvezza, mio potente liberatore.

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