venerdì 30 agosto 2019

A chiunque ha sarà dato...(Mt 25,29)


A chiunque  ha sarà dato...(Mt 25,29)
I doni.
Il Dono.
Gesù, il Dono dei doni.
Dal tuo costato uscì sangue acqua Signore, il dono dello Spirito santo, che dette origine alla Chiesa, un dono incommensurabile di cui noi non siamo degni e di cui non conosciamo la potenza rigeneratrice e salvifica. 
Tu sei risorto Signore per questo: per ridarci la vita che il peccato ci aveva tolto; sei venuto a morire per farci vivere. 
Questo è il dono che tu ci hai lasciato, l'amore con il quale tutto fruttifica, tutto si moltiplica, tutto diventa buono, bello, utile, santo. Se non ci avessi regalato il tuo perdono Signore, avremmo continuato a vagare in una terra di lupi solitari, se non ci avessi rimesso in piedi e ci avessi ridato la dignità perduta, saremmo affogati nel mare e saremmo morti nell'attraversamento dei deserti nei quali la nostra condotta ci porta. 
Signore il tuo dono è proprio ciò di cui noi abbiamo bisogno per mettere a servizio e far fruttare i talenti di cui ognuno di noi è stato dotato. 
È un po' come le lampade: tutti le abbiamo, ma non tutti le sappiamo far funzionare a tempo opportuno, non tutti ci procuriamo l'occorrente perché nel momento più importante le accendiamo per venirti incontro. 
Tu Signore vieni, vieni all'improvviso, quando meno ce l'aspettiamo.
Ma non dobbiamo aspettare la morte per unirci a te nel sacro banchetto.
Ogni eucaristia è un invito a nozze, ogni gesto di amore gratuito è un'occasione per vederti, per incontrarti, per fare comunione con te. 
E' necessario che ci lasciamo incendiare, accendere dal tuo amore e ci lasciamo consumare attraverso l'olio che non noi ma tu ci spingi a comprare e a tenere custodito. 
E' l'olio della tenerezza, della compassione, l'olio del perdono, dell'amore che guarisce qualunque ferita. 
" E' quando sono debole, che sono forte" dice San Paolo
"Chi si vanta si vanti nel Signore".
Io so Signore che nulla di ciò che faccio di bene dipende da me, però so che tutto quello che depongo i tuoi piedi tu lo benedici e lo rendi fecondo. 
Voglio deporre i tuoi piedi questa mia vita così piena di contraddizioni, di dolore, di sofferenze, di rifiuti, di fatica, di tensione verso di te, l'unico vero bene, i miei dubbi, la mia stanchezza, la mia rabbia a volte negata e repressa che rode come un tarlo, la mia impotenza perpetuata nel tempo. 
Ti metto davanti all'altare la paura di non farcela, i miei tentativi di volo ridicoli, le mie cadute, Signore, la mia sgangherata preghiera, la speranza che tutto finisca al più presto.
La mia lingua Signore quella voglio che tu purifichi, che la bruci con un tizzone ardente perché dica solo ciò che tu mi suggerisci.
Ti metto davanti la stanchezza Signore per una prova che si protrae da tanto tempo, le spalle dolenti, la difficoltà a separarmi da ciò che non mi serve, a liberarmi dei pesi, la confusione dei pensieri, la chiusura del cuore verso certe persone che non mi corrispondono, la mancanza di fede piena in te, Signore, lo spegnersi della speranza, la ricerca continua di certezze e di garanzie. 
Signore ti metto davanti la mia umanità, il male e il bene che è dentro e fuori di me che si combattono. 
Donami Signore armi sante, luminose, giuste per vincere la santa battaglia.
Aiutami Maria a vivere questo allenamento come strumento indispensabile per unirmi strettamente al mio Creatore e Salvatore, per condividere con te in cielo la gioia di salvare ed essere salvata nel Suo nome.

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