giovedì 21 giugno 2018

PADRE



 
"Pregando poi, non sprecate parole "  (Mt 6,7)

Sta affacciandosi il sole attraverso le nubi. 
Il cielo oggi è coperto ma io sono venuta lo stesso al mare perché avevo bisogno di meditare sulla parola "Padre" nel silenzio e nella quiete del mattino, su questa spiaggia, davanti a questo mare, dove tutto mi parla di te. 
Avevo bisogno di venire a trovarti qui anche se tu ti sei donato a me nell'Eucaristia, durante la messa.
Don Ermete con le sue riflessioni mi ha aiutato a capire da dove dobbiamo cominciare ogni preghiera, da dove inizia ogni relazione. Tu sei, Io sono. 
Ecco quello che ho capito.
Io sono tu che mi fai. 
Quando ci avviciniamo alle persone partiamo sempre da noi e dimentichiamo chi abbiamo davanti. 
È la nostra inguaribile colpa. 
Come possiamo chiedere se non sappiamo chi abbiamo davanti? 
Si chiede a chi ci può dare.
Ma se ti chiamiamo Padre non abbiamo bisogno di chiedere nulla, perché un padre sa di cosa abbiamo bisogno e non possiamo dargli consigli.
La preghiera serve a noi non a te. 
Che te ne fai di preghiere fatte solo di parole vuote e prive di senso? 
Gesù ha recitato questa preghiera tante volte  e ce l'ha insegnata. 
Il Padre prima che nostro è suo e Lui è venuto a mostrarci il tuo amore di padre di tutti.
Quando penso a te penso sempre a Gesù e ai tanti Gesù che hai messo sulla mia strada. 
Padre Nostro chi potrebbe darti i consigli? 
Sia fatta la tua volontà, perché è volontà di bene.
Anche se ci dobbiamo ferire, versare sangue, morire.
Tu non aspetti da noi altro che ti apriamo il cuore per infonderci il tuo Spirito e metterci nel cuore i fratelli.
Padre aumenta la mia fede, liberami dal male, liberami dalla tentazione di cominciare la giornata e ogni progetto, azione ,preghiera da me.
Liberami dalla mia salvezza.

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