sabato 30 dicembre 2017

" Chi ama il suo fratello rimane nella luce" (1Gv 2,3-11)


" Chi ama il suo fratello rimane nella luce"
(1Gv 2,3-11)

"Chi fa la volontà di Dio rimane in eterno"
(1Gv 2,12-17)


Ieri la lettera di Giovanni parlava dell'amore come strumento indispensabile per entrare nella luce della vita, oggi sempre Giovanni parla della necessità di fare la volontà di Dio per entrare nell'eternità del Suo amore.
La volontà di Dio noi non possiamo conoscerla se non attraverso la sua parola.
Il nostro Dio non è un idolo muto, una statua di fine oro cesellato, tempestato di pietre preziose, non è un bene di consumo che appunto perchè di consumo finisce dopo che ne abbiamo usufruito, non è un idea, non è una filosofia, non è una formula, non è niente di tutto ciò che l'uomo può con la sola ragione pensare, argomentare, dimostrare.
Dio è una persona, e come tale è un essere dialogante che per esistere ha bisogno di un tu che lo definisca e di un frutto che testimoni che la relazione è vitale.
Questo Dio uno nella natura è trino, perchè ogni funzione in lui diventa persona. così abbiamo Dio padre, un Dio che crea, ma non da solo.
Per creare ha bisogno della Parola, che è strumento di comunicazione e dell'amore, che definisce il fine per cui egli opera.
Nell'atto creativo tutte e tre le persone della Trinità sono interessate, agiscono, e non ci sarebbe creazione se non ci fosse collaborazione, intesa perfetta tra le tre persone.
Perchè Dio abbia pensato a noi per comunicarci il suo amore è un mistero.
Poteva scegliere altri modi per raggiungere lo stesso scopo?
Me lo chiedo spesso.
Ci sono tante cose che non capisco, ma so che le capirò un giorno.
Lo Spirito di Dio ci guiderà alla verità tutta intera, ma non è detto che anche dopo la morte noi saremo capaci di penetrare e comprendere tutto ciò che Lo riguarda, perchè siamo creature e infinitamente più piccole di Lui.
I nostri contenitori, penso, per quanto dilatati dalo Spirito non potranno essere riempiti oltre la loro capacità che è diversa a seconda della nostra apertura a farlo entrare dentro di noi.
Ma in fondo quello che interessa, dopo questo esilio, se arriveremo alla terra promessa, è che ci sentiremo sazi, appagati, perchè fame, sete, freddo, caldo sono soggettivi e Dio dà ad ognuno secondo il suo bisogno.
E' senza discussione , almeno per me, che Dio è amore, perchè solo l'amore dura in eterno, vale a dire che ha in se il germe dell'eternità.
Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza e, se vogliamo capire qualcosa di Lui, dobbiamo osservarci.
Gesù dice di guardare i bambini, perchè non hanno pregiudizi e sono consapevoli di aver bisogno di chi si prenda cura di loro.
I bambini non devono imparare le lingue per farsi capire.
L'amore della madre supera qualunque barriera comunicativa e la madre è strutturata per accogliere il seme e farlo crescere senza vederlo, intuendo dai segni che in lei c'è la vita, è lei che si adopera a che arrivi a perfezione vivendo in sua funzione.
La madre è l'unica che vive per un 'altra persona e che fa sacrifici per lei senza mai averla vista.
Si può quindi amare ciò che non si vede, fare sacrifici per qualcosa che si spera, desiderare che il figlio che hai generato sia felice, eterno nella fecondità dell'amore.
Noi uomini pensiamo purtroppo che la felicità dipenda dall'avere tante cose o tutto quello che puoi comprare con il denaro o con dei compromessi, ma con il passar del tempo ti accorgi che la felicità ti viene da uno che ti voglia bene.
Giovanni, il mio nipotino che ora è tanto cresciuto, quando era ancora piccolo mi disse proprio queste parole, dopo aver constatato che la montagna di giochi che gli aveva portato Babbo Natale gli aveva solo fatto venire il nervoso.
I bambini ci insegnano i misteri del regno , attraverso le relazioni con il mondo esterno.
Quando uno ama desidera condividere tutto con la persona amata.
Questa è l'esperienza he fanno gli sposi quando si innamorano e decidono di andare a vivere insieme.
Dio si è sempre presentato al suo popolo nell'Antico Testamento come padre e madre ma anche come promesso sposo, quindi fidanzato dell'umanità.
Ma doveva mandare il figlio, Gesù perchè conoscessimo a che punto arrivava il Suo amore, un figlio che si è fatto nostro fratello per farci partecipi della comune eredità di figli di Dio.
L'amore umano è diverso a seconda che l'oggetto sia un fratello, un amico, un figlio, un genitore, uno sposo, un conoscente.
Tanti tipi di amori, un unico verbo contemplato dalla lingua italiana.
Anche la lingua di Gesù ne contemplava uno solo, per cui ami o odi, vale a dire il suo contrario.
La lingua greca ne contemplava più di uno, amore di amicizia, phileo, amore agapico, agapao, o altri termini per indicare per esempio l'amore per la cultura, l'otium litterarum, dei latini.
Ciò che mi convince e mi affascina è il fatto che in Dio non troviamo tutte queste sottigliezze.
Per Lui l'amore è uno solo ed è quello che ci è venuto a testimoniare Gesù incarnandosi.
L'amore di Dio ci ha dato la vita, l'amore di Dio ci tiene in vita, l'amore di Dio è quello che ti fa fare la sua volontà.
Lui solo sa come aiutarci a diventare farfalla da bruco strisciante, Lui solo può compiere il miracolo di trasformarci tutti in componenti dell'unica e infrangibile famiglia, quella dei figli di Dio dove l'amore trinitario diventa esigenza di vita.

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