venerdì 17 novembre 2017

"Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà" (Lc 17,33)




"Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà" (Lc 17,33)

Parole dure Signore quelle che ci riservi oggi.
Il cibo che ci poni davanti non è proprio quello che desideriamo e vorremmo poter scegliere un'alternativa che non ci rovini lo stomaco.
Per fortuna o meglio per grazia questa mattina al risveglio ho cominciato con l'Ufficio delle letture e con le Lodi che sono tutt'altra musica.
"I cieli narrano la gloria di Dio e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento" le parole del salmo che commenta la prima lettura di oggi che ci invita a risalire a te attraverso la bellezza e la perfezione del creato.
" Chi è l'uomo perchè te ne curi, il figlio dell'uomo perchè te ne dia pensiero?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato, tutto hai messo ai suoi piedi"
Ho bisogno di ricordarmele queste parole altrimenti il vangelo di oggi mi porta da tutt'altra parte.
Gesù tu sei venuto a renderci simili a te, a cancellare nella carne il peccato, per poter godere appieno della nostra elezione a figli di Dio, tuoi fratelli, di natura divina, superiori agli angeli, perchè tu sei sopra di loro e noi siamo tuoi, ti apparteniamo, siamo innestati alla tua pianta, al tuo albero, e non siamo più noi che viviamo ma tu vivi in noi.
Perchè dovremmo avere paura?
Perchè le tue parole dovrebbero turbarci se noi viviamo in te e in te troviamo il coraggio, la forza per continuare il santo viaggio alla volta della Gerusalemme celeste?
Eppure questa mattina mi sono svegliata con una sensazione di malessere generalizzato, di paura per sintomi nuovi che mi facevano pensare a nuove e mortali malattie.
L'idea della morte ha cominciato nel dormiveglia a impadronirsi di me come spada minacciosa che pendeva sul mio capo.
Il gelo mi attanagliava le ossa e da quella morte, che spesso invoco come momento di liberazione e di gioia per unirmi a te per sempre, avrei voluto fuggire.
E tu nel vangelo me l'hai messa davanti con tanta crudezza da turbarmi ancora di più, se ce ne fosse stato bisogno.
Io ti amo Signore e ti desidero.
Credo che non parli a vanvera e se parli è solo per il nostro bene, anche e soprattutto quando fai la voce grossa.
Ma non è facile rimanere tranquilli quando ci si prospetta un così grande castigo.
Non posso dimenticare la paura che mi presi quando mio padre, avvertito da una vicina che noi, le avevamo mancato di rispetto, cacciandole la lingua, ce le voleva dare di santa ragione, se non fosse intervenuta mamma a difenderci dalla sua ira.
Certo è che il vizio di cacciare la lingua ai passanti me lo sono tolto e ringrazio mio padre perchè con coerenza e rigore mi ha dato le basi per affrontare la vita senza soccombere.
Fa' che la morte ti colga vivo! ho letto da qualche parte.
C'è una morte che dobbiamo temere ed è quella che ci separa da te Signore, fonte della vita.
Eppure di tanto in tanto mi riprendono le angosce della morte, della malattia, del male che ha il sopravvento sul bene.... e ho paura.
Ti ringrazio Signore perchè ogni volta che mi succede penso a te e chiamo in aiuto Maria, la madre che ci hai dato perchè ci rassicuri e ci difenda non da te, ma dall'idea sbagliata che ci facciamo di te.
Signore mi rendo conto che di fede non ne ho mai abbastanza.
Aumenta la mia fede perchè io non lasci cadere nessuna briciola del pane che ogni giorno mi dai.

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