martedì 26 marzo 2019

Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori



"Il padrone ebbe compassione di quel servo"(Mt 18,27)

La parabola di oggi non fa una grinza perchè è normale indignarsi per chi si comporta come il personaggio del vangelo, ingrato e irriconoscente.
Ci indigna il suo comportamento a tal punto che quasi godiamo della pena che poi deve scontare.
Ma un conto è leggere una storia e un conto è viverla. Questa parabola raccontata da Gesù ci interpella direttamente perchè noi non siamo da meno del servo spietato che pretendiamo comprensione, aiuto dagli altri quando siamo in difficoltà ma lo neghiamo a chi ci chiede o chi ha bisogno del nostro aiuto.
Pronti sempre a emettere giudizi impietosi, non sopportiamo le critiche di chicchessia, di fatto mettendoci sopra un piedistallo.
E' come se a sbagliare fossero solo gli altri con piena avvertenza e deliberato consenso, ma per noi troviamo sempre delle attenuanti e ci assolviamo da soli.
Le parole del Padre nostro parlano chiaro e se preghiamo come ci ha insegnato Gesù non possiamo non farle nostre.
"Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori", parole che mi sono sempre sembrate un ricatto da parte di Dio, perchè è normale che noi non sappiamo perdonare come fa Lui.
Ieri, a proposito della necessità di correggere il fratello che sbaglia mi ha colpito lo scopo della correzione fraterna. " Avrai guadagnato un fratello"
Ma perchè dovrebbe importarci così tanto la salvezza di un nostro fratello? Non è forse Dio che se ne dovrebbe preoccupare?
Ma il dono del Battesimo è l'amore di Dio, la carità, un dono che non va messo nel cassetto ma lucrato.
Vale a dire che avviene come tutte le cose utili, belle e buone: se le adoperiamo ne abbiamo un vantaggio, ci servono, altrimenti s'impolverano, vanno a finire nel fondo di un cassetto o in cantina o in discarica.
Non possiamo pensare che Dio ci faccia regali inutili, perchè è Padre, Lui ci ha creati e sa di cosa abbiamo bisogno.
In genere i regali del battesimo hanno vita corta ad eccezione, se c'è qualcuno che ancora lo fa di qualche oggettino d'oro, una medaglietta sacra che facciamo fondere o ci rivendiamo alla prima occasione.
Dio fa regali che durano tutta la vita come la fede e la speranza e per l'eternità come l'amore altrimenti detta "carità".
Sono le tre virtù teologali che ci assicurano una vita sana e felice da tutti i punti di vista.
Ma cos'è l'amore? Qualcosa che si dà e si riceve.
Si ama come si è stati amati e Dio lo sa quanto ingannevoli e a termine siano gli amori del mondo.
L'amore è come l'acqua del serbatoio, più ne eroghi, più ti pulisci e assolvi alla funzione per cui sei stato creato.
Siamo canali, serbatoi di un amore che non si misura, per questo non ce lo possiamo tenere per noi...rischieremmo il corto circuito, la paralisi.
Guadagnare un fratello è dargli l'acqua che gli serve per non morire. Quando in un bosco ombroso cominciano a seccare le piante, non ci si sta più bene e bisogna cambiare il luogo del tuo riposo.
La desertificazione di tante aree del pianeta deriva proprio dall'insana cupidigia degli uomini che hanno abbattuto foreste per farci altro in maniera dissennata.
Ecco perchè non possiamo lesinare la nostra acqua, il nostro amore, il nostro perdono.
Siamo tutti figli di un unico Padre e fratelli in Gesù capo del Corpo mistico. 
Se un membro cessa di funzionare tutto il corpo ne risente.
Oggi voglio meditare sulla mia capacità di fare agli altri quello che Dio ha fatto e continua a fare per me.

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