lunedì 14 agosto 2017

CONSEGNARE

"Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini"
(Mt 17,22)


Della parola di oggi mi ha colpito il verbo consegnare.

Gesù si consegna al Padre, il Padre lo consegna a noi, noi lo consegniamo nelle mani dei carnefici, tradendolo di fatto ogni che i 
i nostri interessi li anteponiamo a Lui docile e mansueto, come agnello senza macchia si consegna nelle nostre mani, volontariamente, si fa dono, dicendo sì al dolore, alla sofferenza, al rifiuto, alla morte.
Come è possibile che Gesù, sapendo dall'inizio quale sarebbe stata la sua vita, come si sarebbe conclusa, non arretra ma si offre a noi che per quanti sforzi facciamo non siamo capaci di dargli quello che gli compete di diritto?
Le tasse spesso non le paghiamo perché magari non abbiamo i soldi, ma anche quando li abbiamo cerchiamo di evaderle, ritenendo lo stato ingiusto e oppressore e, se possiamo farci qualche sconto, sicuramente non ce lo andiamo a confessare.
Comunque il problema ce lo poniamo, mentre è raro che ci poniamo il problema della consegna o riconsegna dei beni elargiti da Dio gratuitamente a noi nel tempo o all'improvviso.
Viviamo come se fossimo eterni e cerchiamo di tesaurizzare per la nostra tranquillità futura quanto più è possibile come se fossimo solo noi ad abitare il pianeta.
Spesso sono riconsegne dolorose e, specie se l'età avanza, sempre più mortificanti e dolorose.
Viviamo veramente nella nebbia, non curandoci delle varie consegne da fare.
Il problema infatti sta non tanto nel riconsegnare i beni a noi affidati da custodire e far fruttificare, ma nel consegnare a Dio la nostra volontà come ha fatto Gesù e come ci ha insegnato a chiedere nel Padre Nostro.
Solo se la nostra vita è nelle Sue mani non dobbiamo temere di nulla, perché noi siamo suoi e riscattati a caro prezzo.
Non è semplice dire" Sia fatta la tua volontà" quando contraddice il buon senso, la nostra giustizia, la nostra idea di bene e di vita.
Voglio chiedere oggi al Signore di rendermi capace di consegnarmi a Lui con le braccia spalancate, inchiodate alla sua croce, per dirgli: "Ti scopro la mia parte più vulnerabile, il cuore, come hai fatto tu. Mi fido di te Signore!
Continua ad operare miracoli nella mia vita!"

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