lunedì 3 aprile 2017

Tribunali



"Alzò gli occhi al cielo con gli occhi pieni di fiducia nel Signore" (Dn 13,35)
Susanna ebbe fede, nonostante fosse schiacciata dall'accusa di due pervertiti testimoni che ne avevano decretato la morte accusandola di adulterio.
Nel vangelo sotto accusa è una donna colta in flagrante adulterio. Gli accusatori sono in entrambi i casi persone anziane che in nome della legge si fanno arbitri della vita di queste donne di cui ci parla la scrittura.
Ma chi siamo noi per giudicare l'operato del nostro fratello?
" Chi è senza peccato scagli la prima pietra" dice Gesù, perchè il cuore solo Dio lo conosce, lo Spirito di Dio, l'Amore perfetto che non giudica ma ama e perdona.
Daniele come Gesù, ispirato da Dio, smaschera i veri colpevoli, quelli che si coprono di un manto di rispettabilità e di giustizia esteriore, ma sono i più grandi adulteri perchè usano la legge non per glorificare Dio ma per incastrare persone innocenti.
"Io sono la luce del mondo" dice Gesù.
A cosa serve la luce? A rendersi conto di quanta sporcizia si è depositata nella nostra casa, quanto è ingombra di cose che impediscono di muoversi e di vivere.
La luce mette in evidenza il nostro peccato e la morte a cui ci condanniamo da soli, quanto più ci allontaniamo dal fuoco del suo amore.
E' bello e consolante pensare che, se apriamo le finestre e lasciamo entrare Gesù, non ci giudica, non ci condanna ma ci aiuta a ripulire e mettere in ordine la nostra casa perchè ci si possa vivere bene.
Ma la luce che più di ogni altra io desidero è quella che mette a nudo i sentimenti del mio cuore, quella che mi aiuta a distinguere il bene dal male, la Parola di Dio che ogni giorno mi induce a riflettere sulla mia storia e su quanto sia importante lasciarmi illuminare da Lui.
" Lampada ai miei passi è la tua parola...se non parli sono come uno che scende nella fossa"

Amo Dio perchè mi parla, amo Dio perchè mi ama, amo Dio perchè mi perdona, amo Dio perchè non ho bisogno di altro che di Lui per sapere che la direzione dei miei passi porta lì dove ci attende un banchetto di grasse vivande, una festa di nozze di cui non siamo gli invitati, ma i protagonisti, gli sposi.
Dio, il mio promesso sposo, oggi mi dice che mi devo affidare a Lui, che non devo disperare, che il suo amore mi guarirà dai tradimenti, dai giudizi affrettati e ingiusti, da tutto ciò che ci separa dal giorno del "per sempre".
Oggi si è concluso il corso di preparazione al sacramento del matrimonio per i fidanzati a noi affidati e nella messa, mentre il sacerdote leggeva il vangelo dell'adultera, pensavo a quanti adulteri si consumano all'interno di matrimoni ineccepibili per chi guarda dal di fuori, quanti tradimenti attraverso gli strumenti che la nostra società evoluta ha inventato per mandare a morte la famiglia, il sogno di Dio..
Penso a quanto sia difficile per una coppia non trasformare la propria vita in un fast food, quanto sia raro sedersi e guardarsi negli occhi. Senza distrazioni ordinarie e straordinarie... lavoro, routine, internet, amici, luoghi esclusivi ...che aumentano le distanze. .
La terra sacra a portata di mano su cui dobbiamo scioglierci i calzari è la nostra relazione di coppia dove convogliare la luce che ci rende una cosa sola con Lui e ci rende fedeli per tutta la vita

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