sabato 11 marzo 2017

PERFEZIONE



"Ma io vi dico: amate i vostri nemici"(MT 5,44)
" Siate perfetti,come è perfetto il Padre vostro celeste"(Mt 5,48)

Dalla pagina delle beatitudini che ci ha allargato il cuore, letta di recente, (perchè chi è che non piange, chi non è assetato, affamato, perseguitato, chi non ha fame di giustizia?) arriviamo a quella di oggi che ci fa tremare.
Man mano che andiamo avanti, infatti, il discorso si fa più serio, più duro, più esigente.
Un discorso senza sconti che fa anche paura,
Non è così semplice guadagnare il regno dei cieli, perchè devi vendere tutto, devi rinnegare te stesso e metterti in cammino con la croce sulle spalle per sacrificare sul monte il tuo Isacco, la parte di te che ti uccide perchè ti separa dal tuo Salvatore.
Non è una bella prospettiva e non oso pensare a come si sia sentito Abramo quando gli fu chiesto questo sacrificio.
Abramo è il simbolo della fede cui dobbiamo conformarci, una fede per noi poveri e smarriti peccatori che non sappiamo rinunciare neanche ad una briciola di ciò che ci dà piacere, una briciola delle cose che ci vanno" bene"
Eppure Abramo ha detto sì, come anche altri giganti della fede fino ad arrivare a Gesù che è fuori discussione, perchè è Dio e perchè è venuto ad insegnaci come cose apparentemente difficili, impossibili, siano con il Suo aiuto possibili e realizzabili senza neanche tanta fatica.
Comunque la liturgia di questi giorni è massacrante, senza consolazioni, esigente. Esigentissimo questo Dio che sta a guardare il pelo nell'uovo e che ci complica la vita quando ci invita a cambiare abitudini, posizione, quando ci dice che è tutto sbagliato quello che non facciamo con lo spirito giusto.
Infatti il problema è chiederci
se agiamo per dovere o per amore, per chi e perchè.
Il per chi e il perchè fanno la differenza.
Dovremmo sempre chiederci queste cose e, se ci fermiamo un momento a cercare la risposta dentro di noi, ci accorgiamo che sono ben poche le cose che facciamo con amore per gli altri.
Dell'amore abbiamo idee nebulose e nella nebbia e nella confusione amiamo e facciamo pasticci.
Dio è amore e di amore se ne intende per questo insiste tanto su questo argomento tanto da condensare in poche parole il suo mandato .
"Amatevi come io vi h amato" che non è proprio una cosa facile, nè è scontato sia possibile.
Ma se Lui l'ha detto, Lui che è Dio, che l'ha messo in pratica, quando ha vissuto nella carne in pieno la sua umanità, se insiste tanto su questo tasto tanto da farne una "condicio sine qua non", ci sarà un motivo, ma anche una soluzione.
La santtà, la perfezione appartengono a Lui.
Come noi possiamo diventare come Lui?
Impossibile agli uomini non impossible a Dio.
Gli apostoli avevano manifestato le loro perplessità, con esclamazioni tipo: "Allora nessuno si può salvare..Non sia mai che capiti questo....Non conviene sposarsi se le cose stanno così...vuoi che invochiamo il fuoco dal cielo su questi pagani? ..ecc ecc"
Alla fine sappiamo come è andata a finire anche se sotto la croce c'era solo Giovanni e la madre
....e meno male!
Le madri raccontano, le madri rendono presente ai figli ciò che non vedono non sentono, le madri sono lo scrigno della storia, il cofanetto dove Dio ha messo il seme.
Gli apostoli sappiamo che poi riuscirono a fare l'impossibile umano, a testimoniare la resurrezione di Gesù con la loro vita di santità e di perfezione.
Loro che nè santi nè perfetti si ritenevano nè ai nostri occhi sono sembrati nei vangeli.
Ma cosa rende perfetto un uomo?
Il suo bisogno di Dio.
La consapevolezza del proprio limite e la ferma fede di cercare in LUI ciò che gli manca

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