sabato 21 gennaio 2017

PAZZIA



“Egli entrò per sempre nel santuario (Eb 9.12)

Gesù ha infranto le regole, è entrato nel tempio, ha squarciato il  velo che divideva il popolo dal contatto diretto con Dio e con il suo sacrificio ci ha aperto la porta del Paradiso.
Quale grande mistero è questo, quale grande dono è quello di vivere ciò che ci ha donato!
Il rapporto con Dio non è più rituale, cultuale, rapporto un tempo mediato da un sacerdote attraverso cui solo  si poteva accedere al tuo perdono.
Gesù con la sua morte ci ha rigenerato, ci ha dato l’identità perduta con il peccato, ci ha fatto rientrare a pieno titolo nella casa di Dio, ci ha messo in bocca la parola più bella con cui rivolgerci all’impronunciabile Diol: “Abba!, Padre!”.
Straordinario, emozionante, incredibile, sconvolgente questa pazzia dell’ “Io sono”, che si ridimensiona, diventa uno come noi ma al di sopra di noi, e si fa chiamare con il nome più dolce che si conosca.
Padre nostro, padre mio,padre di tutti.
Che bello pensare, credere alla follia di un Dio fatto uomo che si fa ammazzare per essere il Dio con noi, l’Emanuele, l’alleato, l’amico, la roccia su cui costruire ogni nostra certezza.
Se non ci fossi Signore, ti avrei inventato, così volevo che fossi quando bambina mi dicevano tutt’altro di te.
E io avevo paura dell’Essere perfettissimo Creatore e Signore del cielo e della terra.
E andavo a nascondermi come Adamo ed Eva, perchè ti temevo e avevo paura della tua ira.
Consapevole dei miei limiti, dei miei peccati in cui puntualmente ricadevo, ho passato la vita a coprirmi, a camuffare una verità per me vergognosa, non degna di essere vista.
Non ti conoscevo mio Signore, nessuno mi aveva parlato di te… le fiamme dell’inferno me le sognavo la notte, quelle che mi avrebbero divorato perchè non riuscivo a osservare in modo perfetto i tuoi comandamenti.
Poi, diventata grande, ti ho condannato a morte, di fatto non facendoti più esistere, perchè eri un dio scomodo e pretendevi tutto senza dare niente .
Quando ho trovato l’amore, l’amore quello vero che ti fa balzare il cuore nel petto, non avevo più bisogno di sentirmi ok per te… c’era chi mi faceva sentire una regina, chi mi aveva messo su un piedistallo e pendeva dalle mie labbra.
Non tu ma lui mi dava ciò di cui avevo bisogno.
I miei sogni si sono presto infranti dopo la luna di miele, rimasta sola a leccarmi le ferite in un giardino sfiorito.
Già perchè con l’amore mi avevi consegnato un giardino da coltivare, di cui prendermi cura, un giardino che senza il tuo aiuto è diventato una selva tenebrosa.
Ho cercato l’amore in ogni anfratto, l’ho continuato a cercare non sapendo che tu e solo tu me lo potevi dare perchè sei l’Amore, sei l’unico e vero bene che rende perfetti gli amori umani, mettendoci quello che manca a che siamo felici.
Quante cose ignoravo Signore, ma quante me ne hai fatte scoprire di belle, straordinarie stupende, seguendo la tua follia!
Solo un pazzo avrebbe fatto quello che hai fatto tu, solo uno che ama alla follia si sarebbe lasciato uccidere per dare la vita alla sua sposa, dargli una casa, una famiglia, un padre che ama sempre a prescindere, il suo…
Oggi che sono qui sola a meditare questi misteri voglio ringraziarti, benedirti e lodarti perchè mi hai dato una casa in cui vivere e per cui morire.

Image for La veste


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