giovedì 3 novembre 2016

La gioia


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” Ci vantiamo in Cristo Gesù”(Fil 3,3)
Così dice San Paolo guardando la sua vita un tempo basata sui meriti acquisiti dalle opere buone, dall’osservanza ai precetti della legge.
Quante volte ci sentiamo a posto con la coscienza davanti a Dio perchè obbediamo a tutti i comandamenti e ci facciamo i fatti nostri senza far male a nessuno!
Ci vengono invece facilmente in mente i peccati degli altri e purtroppo anche la non premura di Dio nei nostri confronti.
Senza avere il coraggio di ammetterlo il grande imputato è lui che permette che accadano a noi per primi e poi ad altra povera gente eventi sconvolgenti e incomprensibili di cui non ci sentiamo responsabili se non in minima parte.
Quando andiamo a confessarci quindi ci riesce difficile individuare peccati di cui pentirci e spesso, almeno a me capita, finiamo per confessare la presunzione di non peccare, di sentirci ok.
San Paolo ci invita a riflettere su ciò che conta, su ciò che serve per affrontare i piccoli e grandi terremoti della vita.
Certo che quando ci succede qualcosa è inevitabile rivolgersi a chi solo può salvarci, ma passata la paura, il grido diventa rabbia repressa verso la stessa persona a cui all’inizio abbiamo chiesto aiuto.
E’ in quei momenti che rivendichiamo i nostri meriti e pretendiamo la giusta retribuzione senza dover aspettare.
” Chi si vanta si vanti nel Signore” dice l’apostolo.
Com’è difficile vivere questa parola quando la prova ci schiaccia e non vediamo nessuna luce!
Quando è difficile lodare, benedire e ringraziare il Signore nei momenti oscuri della vita, nella prova che connota la nostra quotidianità da anni.
Il sorriso, la gioia si spegne sul nostro viso e subentra la rassegnazione nell’attesa che la morte ci liberi da una vita siffatta.
” La gioia è il distintivo del cristiano” ho letto da qualche parte e mi chiedo quanto io sia portatrice di gioia per i miei fratelli.
Forse è questo il mio più grande peccato. Non credere che Dio mi stia cercando, che non abbia mai smesso di farlo, che devo farmi trovare non nelle mie buone azioni, ma nella mia fragilità, nei miei dubbi, nei miei fallimenti, nel non essere ok, brava ai miei occhi e a quelli di un dio a mia immagine e somiglianza.
Dio vuole solo che mi fidi di Lui, che chiuda gli occhi e mi butti nelle sue braccia, senza guardare l’abisso che mi separa, perchè mi torni il sorriso e smetta di avere paura.
Oggi i Vangelo ci parla di gioia.
Gioia: frutto di una ricerca, di un cammino.
Nostro e di Dio.
La ricerca dell’uomo comporta un impegno a spazzare la propria casa, permettendogli di illuminarla con la sua Parola.
La cosa più consolante è che il primo a mettersi in cammino, è Lui, perchè siamo Suoi figli e ci ama.
La sua gioia è grande, quando riesce a trarci in salvo.
La sua gioia diventa la nostra, quando ci sentiamo al sicuro nelle sue braccia.
Come recita il Salmo 110 Chi cerca il Signore troverà la gioia.
La motivazione che anche oggi si porta avanti, per giustificare l’essere credenti non praticanti,è che la Chiesa è piena di peccatori.
Si preferisce stare alla larga da chi predica bene e razzola male, stabilendo un rapporto virtuale e non virtuoso con un Dio fatto a nostra immagine e somiglianza, giudice inclemente delle altrui debolezze.
Per le nostre ci confessiamo direttamente con Lui e ci prendiamo l’assoluzione.
Signore il tuo volto io cerco, non nascondermi il tuo volto.(dal Salmo 27)

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